Legge anti-dpcm: il governo ha confermato la richiesta di annullamento
La Regione Valle d'Aosta chiede di valutarne la costituzionalità
Legge anti-dpcm: il governo ha confermato la richiesta di annullamento. La Regione invece chiede il rigetto e di vagliare costituzionalità. L’avvocatura dello Stato per conto del governo ha confermato la richiesta alla Corte costituzionale di annullare la legge “anti-Dpcm” della Valle d’Aosta sulle aperture di attività economiche e sociali. Mentre la Regione, con i suoi legali, ha chiesto il rigetto.
E in una memoria ha invitato la Consulta a sollevare davanti a se stessa la questione di costituzionalità, per l’ampio spazio dato ai Dpcm nella gestione della pandemia.
L’antefatto
Il 19 gennaio scorso l’allora ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, aveva annunciato il possibile ritiro dell’impugnativa da parte del Consiglio dei ministri presieduto da Giuseppe Conte. Poi però nulla è stato deliberato in tal senso, nemmeno dal nuovo governo Draghi. La norma impugnata e sospesa consentirebbe al presidente della Regione Valle d’Aosta (rappresentata in udienza dall’avvocato Francesco Saverio Marini) di regolare autonomamente, in deroga ai decreti nazionali anti-Covid, l’apertura, tra l’altro, di negozi, bar e ristoranti, la pratica sportiva e la libertà di movimento.