Sci, shock: stop riaperture e rinvio al 5 marzo, fanno paura le varianti del virus
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato questa sera, domenica 14 febbraio, l'ordinanza del "NO". Il Governo valdostano: siamo sconcertati
Stop allo sci, preoccupano le varianti.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato questa sera, domenica 14 febbraio, l’ordinanza che impone lo stop alla ripartenza. La nuova data: 5 marzo, quando scadrà il Dpcm del 14 gennaio.
Speranza ha firmato l’ordinanza dopo una riunione al ministero, al termine di una giornata segnata dagli allarmi del Cts e del suo consulente Walter Ricciardi concordi sul no alla riapertura degli impianti delle stazioni sciistiche.
Ricciardi shock
È “urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”, ha detto questa mattina all’Ansa Ricciardi. Oltre a ciò, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”.
È “evidente – avverte Ricciardi – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”. “Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”, ha annunciato. “In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti. Non dimentichiamo che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera”.
CTS: non ci sono le condizioni per riaprire
Alla luce delle “mutate condizioni epidemiologiche” dovute “alla diffusa circolazione delle varianti virali” del virus, “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”, ha risposto il Cts alla richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza di “rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura” dello sci, “rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”.
Un altro rinvio
Era tutto pronto in Lombardia e Piemonte per la riapertura prevista oggi, lunedì 15. Sarebbero seguite le aperture di Veneto (il 17) e Valle d’Aosta (18). Trentino Alto Adige al palo perché zona arancione.
Governo Valle d’Aosta: siamo sconcertati
Il Governo regionale della Valle d’Aosta, prendendo atto della decisione del ministro Speranza di fare slittare l’apertura degli impianti, esprime il proprio “vivo disappunto per la mancanza di serietà nei confronti di chi vive e di chi lavora in montagna”.
Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, porterà al tavolo della conferenza Stato/Regioni “lo sconcerto di tutta la comunità valdostana per la decisione relativa all’apertura dei comprensori, sottolineando che le stazioni si sono preparate e hanno messo a punto con impegno tutte le azioni volte al rispetto dei protocolli”.
Il Governo regionale sottolinea che, “ancora una volta, emerge la distanza e la mancanza di collaborazione e di comunicazione tra il governo centrale e le realtà territoriali. La decisione di Speranza per realtà come quella valdostana, che con grandi sforzi e sacrifici è riuscita a mantenere sotto controllo la diffusione del virus, è un atto sconsiderato che lede ancora di più un sistema economico che da mesi sta soffrendo comportamenti ondivaghi, intempestivi e dalle gravi conseguenze sul tessuto economico e sociale”.
Celva, Manes: è la morte della montagna, subito ristori
“Questo nuovo stop allo sci, annunciato dal Ministro Speranza, sancisce la morte della montagna senza avere il coraggio di dirlo con chiarezza”. Così Franco Manes, Presidente del Celva, commenta la nuova ordinanza del Ministro della Salute, che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al prossimo 5 marzo, data di scadenza del DPCM del 14 gennaio 2021.
“Ora devono arrivare quanto prima dei ristori – prosegue Manes – che compensino la perdita incredibile che hanno subito i territori in questa stagione invernale mai iniziata. Il nuovo Presidente del Consiglio ha annunciato le priorità del Governo: la montagna deve avere centralità nel contesto della ripresa economica”.
(re.aostanews.it)