Giorno del ricordo: sì alla mozione della Lega per intitolare a Salvatore Radizza un luogo pubblico
Presentata in Consiglio Valle dalla Lega Vallée d'Aoste, ha ottenuto 33 voti. Assenti in aula Andrea Padovani e Pierluigi Marquis
Giorno del ricordo: sì alla mozione della Lega per intitolare a Salvatore Radizza un luogo idoneo. Così il capogruppo in Consiglio Valle del Carroccio Andrea Manfrin nell’illustrarla.
Le motivazioni
«Questa mozione ci permette di celebrare una giornata importante, il giorno del Ricordo, istituita con legge dello Stato, la 92 del 2004, per restituire dignità ad una tragedia tutta italiana, quella delle foibe e dell’esodo di centinaia di migliaia di persone dai loro luoghi natii, con una deportazione forzata che ha distrutto famiglie, storie, tradizioni, culture ed ha privato 350.000 persone di qualsiasi cosa.
Una tragedia nella tragedia, se pensiamo alla terribile fine riservata a un numero che ancora oggi non è certo. Gli storici non concordano: c’è chi dice 5.000 e c’è chi dice 20.000, ma tendenzialmente si concorda sulla cifra di 10.000. Queste 10.000 persone vennero massacrate in un modo orribile, spesso prelevate da casa con la forza, molte con violenza, alcune stuprate, altre torturate in maniera indicibile per fare confessare segreti militari assurdi, e poi giustiziate e gettate, a volte da sole, a volte a gruppi, nelle profonde e frastagliate doline carsiche».
La figura del valdostano Radizza
Qui nasce la storia di Salvatore Radizza, commerciante, anche lui inerme di fronte all’odio barbaro e selvaggio di chi lo percepiva come un ostacolo. Come ci ha raccontato sua nipote, dopo aver sentito la sua storia da suo padre, era stato prelevato per degli accertamenti dalla polizia titina, per poi non essere più rilasciato ed infine infoibato, con immensa crudeltà, il 2 ottobre 1943.
Questa iniziativa arriva dopo due anni di ricerche ed approfondimenti, iniziati dopo l’evento organizzato dal Consiglio regionale cui prese parte David Giandrini. In quell’occasione raccogliemmo la testimonianza di, Antonio Radizza, che ha vissuto sulla propria pelle l’esilio, che ha perso suo padre in nome di una conquista territoriale voluto da un regime dittatoriale, ma che ha saputo rialzarsi ed arrivare, al termine di una lunga carriera militare, a comandare lo storico Battaglione Aosta con il grado di Tenente Colonnello, stabilendosi nella nostra Regione fin dal ’66.
L’iniziativa
Questa iniziativa arriva anche con il consenso dei due nipoti, Elena, oggetto della consegna di un riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica nel 2006, e Salvatore Paolo, anch’egli legatissimo alla Valle d’Aosta, che ha seguito le orme militari del padre e che è arrivato a comandare il Centro Addestramento Alpino con il grado di Generale di Brigata.
Riteniamo quindi, alla luce di questa tragedia che siamo chiamati a ricordare, che sia assolutamente necessario lasciare una importante memoria di questi luttuosi fatti, affinché il Ricordo di quei tragici eventi rimanga vivo, venga raccontato e spiegato, per fare in modo che tali azioni non debbano ripetersi mai più.Per questo motivo, con questa mozione, chiediamo che si assumano le iniziative necessarie all’intitolazione a Salvatore Radizza di un luogo idoneo a ricordarne la figura e l’importanza storica, quale simbolo del Ricordo sia del massacro etnico delle Foibe che dell’esodo di Istria, Fiume, Dalmazia.
(re.aostanews.it)