Sci, collegamento Cime Bianche: il Governo regionale è diviso
Per Bertschy «bisogna progettare il futuro», mentre Minelli evidenzia solo le criticità; il progetto è un nervo scoperto per l'Esecutivo regionale
Per l’assessore allo Sviluppo economico (con delega agli impianti a fune), Luigi Bertschy (Av-Sa), «bisogna rispettare l’ambiente ma anche progettare il futuro, avendo il coraggio di confrontarsi e di affrontare argomenti tanto importanti». L’assessora all’Ambiente e ai Trasporti Chiara Minelli (Pcp), invece, evidenzia solo le criticità. Come prevedibile, il collegamento intervallivo “Cime Bianche” – tra Ayas e Cervinia – si conferma un tasto dolente per il Governo regionale.
A portare il tema in Consiglio regionale è stato il consigliere regionale della Lega Stefano Aggravi, il quale ha presentato un’interpellanza evidenziando come «la maggioranza, nel suo programma di Legislatura, ha specificato che dovrà essere mantenuto il ruolo centrale del Consiglio regionale nelle scelte definitive da assumere riguardo a questo progetto: che cosa si intende con questa affermazione? Non è già stato stabilito il percorso, nonostante nel 2015 ne sia stato individuato un altro più sostenibile a livello ambientale? È stata pubblicata poi la documentazione relativa alla procedura aperta per l’affidamento di servizi concernenti la redazione di studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche: quali saranno i passaggi di natura procedurale conseguenti?».
La risposta di Bertschy
L’assessore Bertschy ha risposto: «Questo investimento è già stato oggetto di numerose discussioni in Consiglio e in più occasioni si sono delineate posizioni diverse, tra cui comunque è emersa sempre una maggioranza a favore della realizzazione del collegamento. Nella scorsa Legislatura e al momento dell’approvazione del DEFR, si è sostenuta l’esigenza di completare gli studi, tenuto conto del contesto ambientale e dei cambiamenti climatici che condizioneranno la pratica dello sci. Questo collegamento è strategico per il settore degli impianti a fune e, più in generale, del turismo. Per arrivare a una valutazione strategico-ambientale è necessario disporre degli studi che hanno avviato le due società. Il Consiglio regionale avrà un ruolo fondamentale – ha rimarcato l’assessore – perché questa opera avrà bisogno di risorse, di piani di finanziamento, di programmazioni e di valutazioni ambientali; in tutti questi momenti l’Assemblea dovrà esprimersi. Atteso che la fase di studio è in via di definizione, in merito al procedimento che sarà da seguire, c’è una prima fase di verifica della sussistenza dei requisiti tecnici per valutare la realizzabilità del progetto di valutazione ambientale e strategica; una seconda fase sarà decisoria, in cui vengono definite le forme di finanziamento utilizzabili; una terza fase sarà di approvazione di tutti gli atti tecnici e amministrativi necessari per progettazione e affidamento dei lavori inseriti in un accordo di programma tra enti e società coinvolti. E non dimentichiamo che stiamo parlando di un’opera di carattere internazionale. Alcune scelte iniziano a delinearsi, ma quella più importante che coinvolgerà il Consiglio avverrà quando gli studi dimostreranno che l’opera è realizzabile dal punto di vista ambientale e sostenibile al punto di vista finanziario. Sarà un importante momento di verifica politica: in quest’Aula ci sono approcci differenti e vedremo se quanto scritto nel programma di Legislatura potrà essere concretizzato. Nessuno vuole distruggere nulla: bisogna rispettare l’ambiente ma anche di progettare il futuro, avendo il coraggio di confrontarsi e di affrontare argomenti tanto importanti».
L’intervento di Minelli
E’ quindi intervenuta Minelli, che ha aggiunto: «Oltre alla sostenibilità finanziaria che il Consiglio dovrà valutare, ci sono poi gli aspetti legati alla tutela ambientale e alla normativa urbanistica. Questo intervento presenta delle criticità sotto entrambi gli aspetti: alcune disposizioni del Piano regolatore di Ayas e del Piano territoriale paesistico sono in aperto contrasto con la concretizzazione di questo collegamento. E non dimentichiamo la questione riguardante la rete delle aree protette Natura 2000. Tutte queste normative vanno quindi tenute in considerazione, sono necessari studi e approfondimenti accurati. I valori ambientali non sono solo un bene da salvaguardare, ma possono essere una risorsa essenziale per il turismo».
La replica di Aggravi
«Sono d’accordo sulla questione della sostenibilità finanziaria, ma intanto il bando è stato pubblicato e una parte di risorse andrà spesa – ha replica Aggravi -. Concordando anche sull’opportunità di un contemperamento tra la necessità economico-turistica e quella di preservare l’ambiente: non capisco perché la valutazione del 2015 sia stata accantonata. Quando si arriverà al momento delle scelte da parte di questo Consiglio, auspico coerenza: il Governo dovrà assumersi le proprie responsabilità e, a mio avviso, sarebbe stato meglio scrivere chiaramente nel programma di Legislatura la mancanza di una visione concorde su questo intervento. A proposito di studi, ne avrei visto con favore uno sugli interventi collaterali da effettuare sul territorio».
(f.d.)