Lupo: sbranato un vitello in un alpeggio a Gressoney-La-Trinité
Il giovane maschio incrociato Blu belga di Igor Modina divorato in due momenti successivi
Lupo: sbranato un vitello in località Orsia a Gressoney-La-Trinité.
Il racconto
E’ accaduto nelle notti di mercoledì 17 e giovedì 18 giugno. Il vitello, un maschio incrociato Blu belga, dal valore stimato in 800 euro, è stato divorato in due momenti successivi. A raccontarlo è il proprietario Igor Modina, presidente del comitato piemontese delle Batailles des Reines che porta le sue mandrie in alpeggio in Valle d’Aosta.
«Ho una mandria di 135 capi più 14 vitellini che ancora prendono il latte dalle mamme. Il vitello, come era abituato a fare, si coricava dopo la poppata. Mercoledì è rimasto solo perché le mucche si erano spostate 50 metri più in basso dove è più pianeggiante. Alle 19 quando sono andato sui pascoli per dare il pasto serale alle mucche in un primo momento mi è sembrato dormisse. Poi mi sono avvicinato e mi sono accorto che era stato sventrato. I lupi sono tornati giovedì notte e hanno divorato ciò che restava del povero animale, lasciandone solo la carcassa. Di 150 chili di vitello forse restano 10 chili di ossa. Ora dovrò secondo la normativa interrare i resti».
Il sopralluogo
Prosegue: «Nella mattinata di oggi due forestali hanno fatto un sopralluogo e il veterinario Andrea Piatti ha fatto il tampone per verificare il Dna e capire se sia un lupo». L’allevatore non ha dubbi: «Sono sicuramente lupi; qui cani rinselvatichiti non ci sono». Non potrà fare appello a un rimborso. «L’azienda è piemontese e la Regione Valle d’Aosta non ci risarcirà; ci rivolgeremo alla nostra assicurazione». Conclude: «Montichiamo a Gressoney da 50 anni e mai un attacco; oltre alle mucche abbiamo 300 pecore di proprietà e ne sono in arrivo 1000 in affido. Un lupo si può reggere ma il mio timore è che ci siano branchi. Il terreno qui è scosceso, ci sono dirupi. Non oso pensare cosa accadrebbe nel caso di un attacco in forze; per la paura le bestie potrebbero precipitare e sarebbe una strage». Non crede nella convivenza tra allevatori e lupi: «E’ troppo difficile» e chiede «provvedimenti seri perché a chi fa l’allevatore fa male vedere lo scempio che fanno; noi alle nostre bestie vogliamo bene».
(danila chenal)