Spaccio in Valle d’Aosta: al vertice della “piramide” criminosa c’era Giuseppe Nirta
Sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare anche Giuseppe Ficara, Sebastian Luhrig, Massimo Penti, Christian Brédy, Adriana Chiambretti, Marco Casone, Giuseppe Mauri Zavaglia e Roberta Orrù; Nirta, Laura Ficara e Daniele Ferrari si trovavano già in carcere
Spaccio in Valle d’Aosta: al vertice della “piramide” criminosa c’era Giuseppe Nirta.
Un filo che lega la Valle d’Aosta alla Calabria. Imponenti quantitativi di droga (cocaina ed eroina) e dieci persone arrestate, di cui nove percepivano il reddito di cittadinanza.
Questi i principali ingredienti dell’operazione FeuDora portata a termine nella mattinata di martedì 26 maggio dalla Guardia di finanza. L’operazione, che ha visto impegnati oltre 70 finanzieri, ha portato – oltre agli arresti – a numerose perquisizioni domiciliari fra Valle d’Aosta, Piemonte e Calabria.
Nell’ordinanza firmata dal gip Giuseppe Colazingari su richiesta del pm Francesco Pizzato sono finiti i nomi di Giuseppe Nirta (residente ad Aosta, classe 1952), Sebastian Luhring (residente ad Aosta, classe 1983), Giuseppe Ficara (Aosta, 1981), Massimo Penti (Aosta, 1971), Laura Ficara (Sarre, 1987), Christian Bredy (Sarre, 1977), Adriana Chiambretti (Aosta, 1952), Marco Casone (Aosta, 1987), Giuseppe Mauri Zavaglia (Aosta, 1976) e Roberta Orrù (Aosta, 1984).
Le porte del carcere si sono aperte questa mattina per Ficara, Luhring, Nirta e Penti (due dei quali si trovavano già in cella), mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti per Bredy, Chiambretti, Casone, Mauri Zavaglia e Orrù.
Gli indagati, tuttavia, sono 13.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, una volta giunti in Valle gli stupefacenti venivano gestiti, occultati e smerciati “nella roccaforte del quartiere Dora” (da qui il nome dell’operazione) da Nirta. Secondo il generale di brigata Raffaele Ditroia, comandante regionale delle fiamme gialle, quella sgominata era “di fatto un organizzazione criminale dedita allo spaccio, con al vertice Giuseppe Nirta. E non è una cosa che accade tutti i giorni quella di riuscire a incastrare un personaggio di questo spessore criminale”. Nirta, infatti, nato a San Luca e residente in Valle dagli anni ’90, vanta precedenti per truffa, associazione per delinquere e stupefacenti.
“Riteniamo che l’approvvigionamento di droga avvenisse in Calabria – ha spiegato in conferenza stampa il tenente colonnello Francesco Caracciolo, comandante del Gruppo Aosta -. Pur non contestando l’associazione a delinquere, abbiamo documentato come Nirta si appoggiasse a una serie di personaggi valdostani per spacciare cocaina ed eroina”.
Nel corso dell’operazione, sorretta da indagini tecniche e da un costante monitoraggio degli indagati e dei loro acquirenti, è stato individuato un giro di affari da circa 70 mila euro mensili – riferisce la Finanza -, deteminate anche dal numero di consumatori individuati (un centinaio).
Quell’eroina era “catrame nero”
Dalle analisi eseguite sull’eroina sequestrata è emerso che si trattava di Black tar, cioè “catrame nero”. Si tratta di una tipologia di eroina di bassa qualità (quindi ancora più pericolosa) scelta dai consumatori che utilizzano sostanze a basso costo.
In 9 percepivano il Reddito di cittadinanza
Nonostante si tratti di un giro d’affari che si aggirava intorno ai 70 mila euro mensili, nove dei dieci arrestati (tutti tranne Bredy) percepivano il reddito di cittadinanza. Nei confronti di Nirta e Laura Ficarra, arrestati già prima dell’operazione odierna, il sussidio era già stato interrotto e, secondo quanto riferito dalle Fiamme gialle, “analoga azione verrà intrapresa a seguito dei provvedimenti cautelari eseguiti oggi anche nei confronti degli altri percettori”.
Sottratti al mercato 1 kg di eroina e 200 grammi di cocaina
Secondo le stime della Guardia di finanza, l’operazione FeuDora ha permesso di sottrarre al mercato degli stupefacenti della Valle d’Aosta oltre un chilogrammo di eroina, circa 200 grammi di cocaina e 50 grammi di hashish.
Fra i sequestri, sono da ricordare anche i 60 carati di zaffiri, i 4 orologi di pregio e circa 7 mila euro in contanti che erano stati trovati in possesso di Nirta al momento dell’arresto.
Nel corso delle perquisizioni portate a termine oggi, poi, sono stati rinvenuti circa 15 grammi di eroina, 5 di hashish, altrettanti di marijuana e 1750 euro in contanti.
(f.d.)