Scioglimento St-Pierre, la Lega attacca: «Testolin assente a Roma? Atto gravissimo»
Il presidente ha fatto sapere che, rispetto alla relazione inviata dal prefetto al Ministero, «non vi sono oggi ulteriori elementi o integrazioni che richiederebbero la mia presenza a Roma».
La Lega Valle d’Aosta chiede le immediate dimissioni del presidente ad interim Renzo Testolin ed elezioni subito. Lo fa alla luce del fatto che il capo dell’esecutivo ha riununciato a partecipare a Roma alla riunione del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno lo scioglimento del Comune di Saint-Pierre per infiltrazioni mafiose.
Il presidente, infatti, era stato convocato a presenziare al Consiglio dei ministri, tuttavia ha declinato l’invito.
In una nota diffusa da piazza Deffeyes, Testolin (che non ha mai risposto al telefono) ha fatto sapere il suo «apprezzamento per la sensibilità istituzionale dimostrata dal Governo nei confronti della Regione, nel quadro di questo delicato percorso», ma ha scelto di non presentarsi a Roma perché «il presidente della Regione, nell’esercizio delle funzioni prefettizie che gli sono attribuite, ha già presentato, nel novembre 2019, al Ministro dell’Interno la relazione prevista dal TUEL, rispetto alla quale non vi sono oggi ulteriori elementi o integrazioni che richiederebbero la sua presenza a Roma».
Denuncia la Lega: «L’assenza del presidente è un atto gravissimo e manifesta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, una palese inadeguatezza al ruolo. Comprendiamo anche il probabile imbarazzo del presidente ad interim il quale, a sua volta, compare nelle intercettazioni che hanno portato all’avviso di garanzia per scambio elettorale politico mafioso per il suo predecessore. Se questa fosse la ragione della sua assenza alla riunione del Consiglio dei Ministri, l’unico modo per evitare l’imbarazzo sarebbe quello di dimettersi, non di declinare l’invito ricevuto».
Conclude: «A fronte della grave crisi da cui sono afflitte le istituzioni valdostane, questi personaggi, che ne sono i principali artefici, anziché assumersene la responsabilità preferiscono ritirarsi alla chetichella. Se ancora esistevano dubbi sull’opportunità di andare a votare, questa ennesima degradante caduta istituzionale dovrebbe spazzarli via una volta per tutte».
In foto, Renzo Testolin.
(f.d.)