Geenna, la Regione non sarà parte civile; ok del gup per Aosta e Saint-Pierre
Semaforo verde anche per l'associazione Libera.
La Regione Valle d’Aosta non si costituirà parte civile nel processo relativo all’inchiesta Geenna. O meglio, non potrà farlo perché il gup del Tribunale di Torino Alessandra Danieli non ha accolto la richiesta formulata dalla Regione, rappresentata dall’avvocato Renzo Cocchi.
Il problema, secondo il giudice, è di tipo procedurale. L’avvocato Cocchi, infatti, aveva una “procura semplice”, quindi sarebbe stata necessaria la presenza del presidente della Regione in Aula.
Nel corso della scorsa udienza preliminare, andata in scena giovedì 12 dicembre, il presidente era ancora Antonio Fosson (le sue dimissioni sono state comunicate sabato 14 dicembre dopo la diffusione della notizia che l’allora capo dell’esecutivo è indagato per scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito di un’indagine della DDA nata proprio come “costola” dell’inchiesta Geenna); ma non era presente.
E oggi, non era presente in Aula nemmeno il presidente pro tempore Renzo Testolin. Precisiamo comunque che, a quanto appreso, la presenza di Testolin oggi non avrebbe “sanato” il vizio formale.
Un vizio, dunque, che riguarderebbe proprio la procura, che sarebbe dovuta essere “speciale”, in quanto non era prevista la presenza del “danneggiato”, cioè del rappresentante della Regione.
Il gup torinese ha invece accolto le richiesta di costituzione di parte dei comuni di Aosta (avvocato Gianni Maria Saracco) e Saint-Pierre (avvocato Giulio Calosso), ma anche dell’associazione Libera, rappresentata in Aula dall’avvocato Valentina Sandroni.
Le precisazioni della Regione
In una nota diffusa in serata da piazza Deffeyes si legge: «La Regione autonoma Valle d’Aosta prende atto dell’ordinanza del gup di Torino che la estromette dall’udienza preliminare del procedimento nato dall’inchiesta Geenna e comunica che assumerà le opportune determinazioni in ordine alla costituzione di parte civile per la fase dibattimentale».
(f.d.)