Tragedia aerea sul Rutor: al via il processo per Philippe Michel
I difensori hanno chiesto l'abbreviato condizionato, mentre il sostituto procuratore Carlo Introvigne ha chiesto il termine a prova contraria.
Tragedia sul Rutor: chiesto il giudizio abbreviato condizionato.
Si è svolta nella mattinata di giovedì 17 ottobre la prima udienza del processo che vede imputato il pilota francese Philippe Michel (64 anni) accusato di omicidio colposo e disastro aereo.
L’inchiesta, coordinata dal pm Carlo Introvigne, riguarda l’incidente aereo verificatosi a gennaio sul ghiacciaio del Rutor. Nello scontro tra l’aereo pilotato dall’imputato e un elicottero dell’eliski hanno perso la vita sette persone: Frank Henssler, Christoph Jakob, Ingridi Jakob, Schierer Max, Anraud Goffin, Bruno Marais e Maurizio Scarpelli. Philippe Michel era invece rimasto gravemente ferito, così come Martin Werner; quest’ultimo viaggiava sull’elicottero.
Come era già stato anticipato, i difensori di Michel – Jacques Fosson e Alessio Iannone – hanno chiesto di procedere con il giudizio abbreviato e condizionato alla produzione di vari documenti. In particolare, i legali hanno eseguito alcune indagini difensive. In base a quanto si è appreso, le carte prodotte contengono – tra le altre cose – le dichiarazioni di alcuni piloti che lavoravano nella zona, quelle del responsabile della torre di controllo di Aosta e due consulenze tecniche.
Dopo circa due ore di udienza a porte chiuse, all’uscita dall’aula l’avvocato Fosson ha spiegato ai cronisti: «Oggi possiamo dirci soddisfatti. Abbiamo chiesto l’abbreviato condizionato e tutte le prove sono state acquisite. Per oggi abbiamo portato a casa il risultato, ora la palla passa al pm. Si tratta di un procedimento che tocca tutti, è stata una tragedia per tutti». Comunque, «siamo fiduciosi e i nostri consulenti hanno fatto un ottimo lavoro». Gli avvocati si sono anche detti convinti della correttezza dell’operato di Michel.
L’udienza
Davanti al giudice Davide Paladino si è discusso della costituzione di parte civile. Su richiesta dei legali dell’imputato, Paladino non ha ammesso la costituzione di parte civile della Siat, una società di assicurazione.
Si sono invece costituiti parte civile alcuni famigliari delle vittime, mentre altri hanno scelto di leggere prima le carte fornite dai legali dell’imputato. Tra i famigliari che hanno scelto di costituirsi c’è ad esempio la madre dell’elicotterista Scarpelli, rappresentata in giudizio dall’avvocato Christian Petrina. Proprio il legale ha spiegato ai giornalisti il dolore della donna.
Il sostituto procuratore Carlo Introvigne ha poi chiesto un termine a prova contraria, nominando come proprio consulente l’ex colonnello dell’areonautica Alfredo Caruso.
Il giudice ha quindi disposto il rinvio all’8 gennaio, quando – presumibilmente – sarà discusso il giudizio abbreviato. Tuttavia, Paladino potrebbe anche decidere di nominare un consulente tecnico d’ufficio.
L’accusa
Il 7 giugno, la Procura aostana aveva chiesto il giudizio immediato per l’imputato.
Secondo la tesi dell’accusa, Michel avrebbe tenuto una condotta negligente e imprudente, «segnatamente sorvolando quale comandante e istruttore di volo di un velivolo francese – partito da Megève con a bordo due allievi – la zona del ghiacciaio Rutor, senza prestare attenzione durante il volo a vista alla presenza di altri velivoli che impegnavano la medesima area». In aggiunta, l’imputato non avrebbe rispettato quanto previsto dal Regolamento di Esecuzione della Commissione europea in materia di presentazione obbligatoria del piano di volo, non avendo preventivamente comunicato alcun piano alla Torre di controllo di Aosta, né ad altra autorità italiana o francese preposta al controllo del traffico aereo.
Ulteriori violazioni riguarderebbero il testo del decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti recante le “Norme di attuazione della legge concernente la liberalizzazione dell’uso delle aree di atterraggio”, il quale prevede che l’uso delle aviosuperfici occasionali sia limitato ai voli con origine e destinazione nel territorio nazionale.
Sempre in base al decreto ministeriale, Philippe avrebbe violato l’articolo 9, il quale prevede che, prima di iniziare un volo su una aviosuperficie occasionale, il pilota debba trasmettere alla direzione areoportuale e all’autorità di pubblica sicurezza competenti territorialmente varie informazioni; tuttavia, dalle indagini è emerso che nessuna informazione è stata comunicata o trasmessa. Inoltre, il decreto stabilisce i requisiti di abilitazione al pilotaggio su aviosuperfici in pendenza e/o a fondo innevato o ghiacciato, disponendo che le abilitazioni rilasciate da paesi membri dell’Organizzazione aviazione civile internazionale possano essere convalidate unicamente mediante autorizzazione temporanea dell’Enac.
Secondo gli inquirenti, con tali condotte, il pilota francese avrebbe cagionato la caduta dell’aeromobile (che l’imputato stava pilotando) e di un elicottero della Gmh.
In foto, l’imputato si confronta con i suoi legali in aula.
(f.d.)