Salute: il 40% dei valdostani ha problemi di peso
Per l'Obesity Day del 10 ottobre visite gratuite all'ospedale Parini dalle 8.30 alle 13
Il 40% della popolazione della Valle d’Aosta ha problemi di peso: il 10% soffre di obesità e il 30% è in sovrappeso. La patologia è più diffusa tra le donne ma ha un indice di mortalità più alto tra gli uomini. Aumenta l’obesità infantile. A divulgare i dati Antonio Ciccarelli, responsabile del dipartimento Dietologia e Nutrizione clinica dell’ospedale Umberto Parini di Aosta, nell’ambito della conferenza stampa di promozione delle iniziative dell’Obesity Day in programma il 10 ottobre su tutto il territorio nazionale.
Le visite
Ad Aosta apriranno le porte gli ambulatori 7 e 8 del blocco D del Parini dalle 8.30 alle 13. Una équipe medica e infermieristica provvederà alla misurazione del peso, dell’altezza, della circonferenza vita, della pressione arteriosa e della glicemia per determinare la classe di rischio. Seguirà un colloquio con un dietista e l’infermiere. Per i pazienti con l’indice di massa corporea superiore a 35 è previsto un colloquio informativo con i medici della chirurgia bariatrica. Per accedere ai servizi basterà la prenotazione, telefonando allo 0165 5443390.
In Valle d’Aosta i costi legati alla patologia pesano per l’1,5 punti percentuale del Pil regionale.
«Il sovrappeso e peggio ancora l’obesità sono patologie che hanno risvolti sulle malattie croniche importanti. I problemi di peso non vanno presi sottogamba» ha sottolineato il commissario dell’Usl Angelo Pescarmona, citando il diabete, l’ipertensione e l’osteoartrite tra le patologie invalidanti. Paolo Millo direttore della chirurgia generale ha parlato «di obesità anche come problema chirurgico, che resta, però, l’ultima spiaggia. Interviene laddove dove falliscono le terapie mediche». Ha ricordato che «il calo di peso permette, anche, di abbattere l’insorgenza dei tumori».
Giulio Doveri, direttore del dipartimento delle discipline mediche ha citato il progetto Boudz-té «che ha permesso di stimolare l’uso della bicicletta» tra i corretti stili di vita che sono alla base della prevenzione. Per il diretto sanitario Pier Eugenio Nebiolo «la nostra società non aiuta a tenere sotto controllo il peso»; ha stigmatizzato il consumo di merendine e affini, causa dell’obesità infantile. «E’ un problema che se non è risolto entro i 18 anni rischia di avere strascichi per tutta la vita» ha, infine, ammonito Ciccarelli.