Aereo sfiora alpinisti sul Monte Rosa, il pilota si scusa
«Errore di valutazione - ha dichiarato il pilota in un messaggio - Mi dispiace profondamente». Il commento del vicepresidente dell'aeroclub Corrado Gex: «un errore clamoroso, da principiante, quel giorno semplicemente non doveva essere lì»
Aereomobile sfiora alpinisti sul Monte Rosa, il pilota si scusa.
Il commento del vicepresidente dell’aeroclub Corrado Gex Claudio Varisellaz: «un errore clamoroso, da principiante»
Il pilota svizzero che sabato 26 aprile sul Colle Sesia (4239 metri), poco prima di mezzogiorno, ha sfiorato con un Piper PA-18-150 Super Club un gruppo di scialpinisti in salita verso Capanna Margherità si è scusato pubblicamente.
F.T. (nome puntato perché non è stato possibile verificare che non corrisponda ad uno pseudonimo) ha detto: «Cari colleghi piloti di montagna, volo da 45 anni, dal 2015 sono abilitato agli atterraggi e decolli su ghiacciaio, con oltre 1.300 operazioni alle spalle. Ho commesso – si legge nel suo messaggio di scuse – un grave errore di valutazione sul Monte Rosa».
E ha continuato: «L’ho immediatamente segnalato alle autorità competenti. Attendo la procedura e mi dispiace profondamente per la comunità che amo più di tante altre cose. Spero non accada mai a nessuno di voi. Mi dispiace davvero tanto».
L’indagine Ufac: pilota passibile di sanzioni penali e del ritiro della licenza
Sull’accaduto, immortalato in un video dell’alpinista Luca Calzone postato e diventato virale sui social, indaga ora l’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac) della Confederazione svizzera. L’Ufac ha fatto sapere che il pilota è passibile di «sanzioni penali» e «del ritiro della sua licenza e delle sue qualifiche per un periodo di tempo determinato».
Il Piper PA-18, partito dalla Svizzera, è di proprietà dell’Aeroclub di Ginevra.
Su una nota pubblicata dal Corriere del Ticino l’aereoclub ha precisato che l’aereo è stato utilizzato «nell’ambito di un’attività privata, da un pilota privato» e «non correlata alla attività di formazione” dell’associazione.
Il club ha inoltre riferito che il pilota «si è presentato spontaneamente alle autorità e ha trasmesso il suo resoconto dei fatti il giorno stesso».
«Il nostro socio ha operato al di fuori delle procedure di sicurezza abituali – ha fatto sapere l’aeroclub-. Ci scusiamo con la comunità alpinistica per quanto accaduto e collaboreremo con le autorità svizzere per chiarire l’accaduto. La sicurezza viene prima di tutto».
Aereo sfiora alpinisti sul Monte Rosa, il video diventato virale dell’alpinista Calzone
Nel video – poi consegnato ai carabinieri di Alagna dall’alpinista di Ghemme (No) Luca Calzone – si vede un Piper PA-18-150 Super Cub planare sul ghiacciaio del Colle Sesia sul versante svizzero del Monte Rosa, fermarsi per pochi secondi e poi decollare di nuovo passando tra gli scialpinisti in salita verso la Capanna Margherita.
Secondo Calzone, che ha ribadito la veridicità assoluta delle immagini, la situazione è stata estremamente pericolosa: «Inizialmente ho pensato a un’emergenza. Ma l’aereo ha virato e si è lanciato in mezzo alla gente. Una mancata tragedia». «Per fortuna – ha commentato Calzone al quotidiano La Stampa – nessuno era legato: se l’aereo avesse agganciato qualcuno sarebbe stato un disastro».
L’episodio si è verificato in un fine settimana molto frequentato, complici il bel tempo, le tariffe agevolate degli impianti di risalita e il contemporaneo svolgimento del Trofeo Mezzalama (seppu non passasse in quella zona), che ha richiamato migliaia di appassionati in quota.
Il commento del vicepresidente dell’aeroclub Corrado Gex Claudio Varisellaz: «un errore clamoroso, da principiante, quel giorno semplicemente non doveva essere lì»
Sul web, in televisione (il video è arrivato anche agli onori della cronaca nazionale) e sui giornali, molte sono le analisi che sono state fatte a commento del video.
Alcune rintracciavano nella virata del pilota sugli scialpinisti un errore nella manovra. Claudio Varisellaz è di un altro avviso.
Il vicepresidente dell’aereoclub valdostano Corrado Gex ha spiegato che semplicemente il pilota svizzero, quel giorno, non doveva essere lì.
«Il pilota – ha detto il vicepresidente – non si è documentato sul fatto che quel giorno fosse in corso il Trofeo Mezzalama: semplicemente non doveva essere lì. È un errore clamoroso, da principiante».
La manovra di per sé era corretta. «Quando atterri su un ghiacciaio devi assagiare la neve – ha spiegato Varisellaz -, cioè appoggiarti con l’aeromobile per verificare la consistenza della neve. Dopodiché ti porti quanto più in alto nel pendio e poi sfruttando l’abbrivio e la pendenza, provi a decollare dandoti slancio».
Insomma, quello che sembrerebbe succedere nel video. Peccato che lungo la pendenza si trovassero tantissimi alpinisti in salita. «A quelle quote la potenza del motore si riduce fino al 50% – ha continuato il vicepresidente -. Se il pilota si fosse fermato, l’aereo sarebbe rimasto probabilmente piantato sulla neve».
(ar.pa)