Copa Cogeca: grano e orzo siano protetti in accordo con Ucraina
Roma, 24 apr. (askanews) – Tra meno di un mese e mezzo, le attuali Misure Commerciali Autonome (ATM) con l’Ucraina scadranno e in questa fase “è fondamentale non ripetere gli errori del passato” perché se grano tenero e orzo non saranno adeguatamente protetti nella prossima revisione dell’accordo di associazione UE-Ucraina, il settore cerealicolo dell’UE “potrebbe non riprendersi mai più e nessuna visione per il futuro dell’agricoltura sarà in grado di invertire questo danno”. Lo si legge in un position paper di Cedric Benoit, presidente del gruppo cereali del Copa Cogeca.
La crisi del COVID-19, seguita dalla guerra in Ucraina, ha infatti innescato un drastico aumento dei costi di produzione, causato principalmente dall’impennata dei prezzi dei fertilizzanti: in Francia si è registrato un aumento del 46%, del 36% in Romania, del 24% in Belgio e di un sorprendente 68% in Irlanda. “Se il mercato avesse assorbito questi costi crescenti, non staremmo suonando l’allarme – spiega Benoit – Il problema, tuttavia, è che i prezzi dei cereali in Europa non hanno seguito questa tendenza al rialzo, in particolare per le colture ora pesantemente importate dall’Ucraina da quando, dopo lo scoppio della guerra, è iniziata la liberalizzazione degli scambi”.
Inoltre, i prezzi del grano tenero sono significativamente inferiori ai livelli prebellici, mentre i cereali non esposti a grandi volumi di importazioni ucraine, come il grano duro, hanno registrato un aumento dei prezzi consistente. “Il contrasto è evidente e ci porta a una conclusione chiara: le importazioni di cereali ucraine – spiega – hanno creato un surplus di mercato, e questo ha depresso i prezzi per le principali colture dell’UE”.
Di fatto, prima della liberalizzazione degli scambi nel 2022, le importazioni di grano tenero dall’Ucraina nell’UE erano limitate a 0,5-1 milione di tonnellate, con un contingente tariffario (TRQ) di un milione di tonnellate. Dalla rimozione di questo contingente, le importazioni sono salite vertiginosamente a 6,5-7 milioni di tonnellate all’anno. Secondo il Copa Cogeca, quindi, il mercato dell’UE sta ora affrontando un’eccedenza di almeno 5 milioni di tonnellate di grano tenero, con un analogo squilibrio per l’orzo. “Quando è stato introdotto l’attuale quadro normativo per la gestione del mercato (ATM), il grano tenero e l’orzo sono stati esclusi dal meccanismo di salvaguardia, partendo dal presupposto che la liberalizzazione del mercato per questi prodotti non comportasse alcun rischio”, ricorda il Copa Cogeca.
Ma “dopo tre anni consecutivi di rendimenti negativi dalla mia produzione cerealicola, non posso più accettare l’affermazione secondo cui ‘non vi è alcuna perturbazione del mercato’ – conclude Benoit – Non posso accettare che il grano tenero e l’orzo possano essere nuovamente esclusi dalla protezione prevista dall’accordo di associazione rivisto con l’Ucraina. E non posso accettare che le istituzioni dell’UE continuino a ignorare le realtà economiche fondamentali”.