Morte di Papa Francesco, il cordoglio del Consiglio Valle e del mondo della politica
Per il presidente del Consiglio Valle Bertin Papa Francesco lascia un segno profondo; per il deputato Manes Bergoglio lascia una impronta indelebile; il sindaco di Aosta Nuti invita la Chiesa a non disperdere il suo messaggio; l'UV esprime riconoscenza; per Pour l'autonomie il Santo Padre ha saputo parlare al cuore della gente; per Stella Alpina Bergoglio ha insegnato l'amore per il prossimo
Morte di Papa Francesco, il cordoglio del Consiglio Valle e del mondo della politica.
Per il presidente del Consiglio Valle Bertin Papa Francesco lascia un segno profondo; per il deputato Manes Bergoglio lascia una impronta indelebile; il sindaco di Aosta Nuti invita la Chiesa a non disperdere il suo messaggio; l’UV esprime riconoscenza; per Pour l’autonomie il Santo Padre ha saputo parlare al cuore della gente.
Bertin, lascia un segno profondo
«Con grande tristezza, salutiamo Papa Francesco, un uomo che ha dedicato la sua vita alla promozione dei diritti umani, della pace e della solidarietà. Il suo impegno costante per un mondo più giusto, per il rispetto della dignità di ogni persona e per la salvaguardia dell’ambiente lascia un segno profondo».Così il presidente Alberto Bertin esprime il cordoglio del Consiglio Valle per la scomparsa di Papa Francesco. «Il suo esempio continuerà a ispirare tutti noi nella costruzione di una società più equa, solidale e sostenibile» sottolinea ancora Bertin.
Manes, impronta indelebile
Il deputato valdostano Franco Manes ricorda cone emozione l’incontro dell’11 novembre 2024, quando Papa Francesco accolse in udienza la delegazione valdostana per il centenario della proclamazione di San Bernardo di Aosta come patrono degli alpinisti e degli abitanti delle Alpi.
«In quella giornata – sottolinea Manes – il Santo Padre seppe cogliere e valorizzare il legame profondo tra fede e montagna, tra spiritualità e comunità resilienti. Guardava con attenzione a chi vive nelle terre alte, riconoscendone la forza e la fragilità». Il deputato afferma con forza: «Papa Francesco ha lasciato un’impronta forte e indelebile, parlando ai cuori più che alle istituzioni, portando avanti una visione di Chiesa vicina alle persone, concreta, attenta alle periferie geografiche e sociali. La sua voce resterà un riferimento soprattutto per chi vive realtà come la nostra, dove le distanze e le difficoltà non impediscono di costruire comunità solidali e radicate nei valori più profondi».
Nuti, la Chiesa non disperda il suo messaggio
«Piangiamo la morte di Papa Francesco e, con lui, una visione del cristianesimo vicina alle sue origini: nato per i poveri, vissuto da povero, in pace. Che la Chiesa non disperda il suo magistero e continui a non seguire il Mondo, ma a servirlo con coraggio, umiltà e sapienza antica e non scacci i senza dimora dalle colonne di San Pietro Un altro baluardo dell’umanità migliore si è incrinato: non basta restare vigili, occorre contribuire a istillare, in ogni luogo, uno spirito di Bene con una forza rinnovata, anche nel suo nome». Lo ha dichiarato il sindaco di Aosta Gianni Nuti.
UV esprime riconoscenza
L’Union Valdôtaine nell’esprimere profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco esprime «riconoscenza per l’incontro di Papa Francesco con la delegazione valdostana nel mese di novembre 2024 per ricordare la figura di San Bernardo» e «la vicinanza a tutti i cattolici per la perdita del Santo Padre».
Pla, ha saputo parlare al cuore della gente
«Papa Francesco è stato un attento osservatore della realtà e delle sue problematiche sociali, ambientali ed economiche, e un autentico innovatore capace di rilanciare l’ideale di una Chiesa povera per i poveri, inclusiva, accogliente e vicina agli ultimi. Il suo pontificato si è contraddistinto per la ferma condanna della guerra definita un orrore che offende Dio e l’umanità, dell’indifferenza verso la tragedia dei migranti che ha trasformato il Mediterraneo in un enorme cimitero e per le sue sollecitazioni ad essere artigiani di pace praticando la giustizia il cui compimento, ricordava, è amare il prossimo come sé stessi».
Così nel messaggio di cordoglio la presidente Cristina Camandona di Pour l’autonomie «Con la forza della fede, un tono pacato e meditativo ma anche fermo e risoluto, ha saputo parlare all’anima e al cuore delle persone per indicargli la via da percorrere verso una società più giusta, fraterna e pacifica, e al contempo alla politica da Lui considerata una delle forme più preziose di carità perché cerca il bene comune e ai politici le cui doti, ribadiva, devono essere in primo luogo l’amore per il proprio popolo, e l’umiltà» si legge ancora nel comunicato di Pla.
Sa, ci ha insegnato l’amore per il prossimo
«Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. Grazie Papa Francesco per averci ricordato la centralità dell’amore per il prossimo, che va oltre le barriere geografiche, culturali e religiose». Così nel ricordo di Stella Alpina.
(re.aostanews.it)