Vino, Tenuta di Bibbiano: due cloni di Sangiovese ottengono omologa
Milano, 19 apr. (askanews) – Il Masaf, nell’ambito dell’aggiornamento del registro nazionale delle varietà e dei cloni di vite, ha ufficialmente omologato i cloni VdC2 (un Sangiovese Grosso proveniente dalla Vigna del Capannino) e VdM1 (un Sangiovese individuato nella migliore esposizione delle Vigne di Montornello), selezionati e sviluppati all’interno della Tenuta di Bibbiano. La Cantina di Castellina in Chianti (Siena) raggiunge così un traguardo storico a conclusione di un percorso pluridecennale che la vede protagonista della valorizzazione del patrimonio genetico del Sangiovese Grosso.
Si tratta di un importante riconoscimento per la storica azienda del Chianti Classico, che da sempre custodisce e tramanda i princìpi di un’eredità vitivinicola strettamente legata alla figura di Giulio Gambelli, di cui quest’anno si celebra il centenario della nascita. Fu, infatti, proprio il “maestro assaggiatore” a portare a Bibbiano, alla fine degli anni ’50, un biotipo di Sangiovese Grosso proveniente da Montalcino e utilizzato per il primissimo impianto della Vigna del Capannino.
“Sono particolarmente contento e orgoglioso del felice esito di questo processo ultradecennale, consapevole di aver raggiunto un importante risultato culturale ed enologico” ha dichiarato Tommaso Marrocchesi Marzi, quinta generazione della famiglia proprietaria di Tenuta di Bibbiano dal 1865, rimarcando che “di questo non posso che ringraziare il professor Giovan Battista Mattii e il dottor Paolo Storchi, dell’Università di Firenze, per la loro tenacia”. Mattii ha spiegato come “i due cloni siano caratterizzati da un equilibrato rapporto zuccheri/antociani sebbene a bassa concentrazione zuccherina e da una notevole efficienza idrica, elemento importante in questa fase di cambiamento climatico tendente a fenomeni siccitosi”.