Usa, una lettera che non doveva essere spedita: ecco come è nato lo scontro tra Harvard e Trump
Roma, 19 apr. (askanews) – La lettera all’origine dello scontro tra l’Università di Harvard e l’amministrazione Trump è stata inviata “per errore” secondo un funzionario governativo Usa. La missiva inviata l’11 aprile dalla task force della Casa Bianca contro l’antisemitismo è stata respinta dall’ateneo, che ha puntato il dito contro richieste “estreme” in materia di assunzioni, ammissioni e programmi accademici. Il contenuto della lettera ha scatenato un duro scontro culminato nel congelamento di 2,2 miliardi di fondi federali e minacce alla sua esenzione fiscale.
Secondo quanto riportato dal New York Times, un funzionario dell’amministrazione ha successivamente chiamato Harvard, definendo la lettera “non autorizzata” e “inviata per errore”. Il documento era stato firmato da tre alti funzionari federali, tra cui Sean Keveney, consigliere generale ad interim del Dipartimento della Salute e membro della task force.
“Cè stato un errore di tempistica,” ha detto uno dei funzionari coinvolti, secondo fonti interne. Tuttavia, la Casa Bianca non ha mai ritirato ufficialmente la lettera.(Segue)
“È stata negligenza da parte degli avvocati di Harvard non contattare i membri della task force,” ha dichiarato May Mailman, stratega della Casa Bianca. “Invece, Harvard ha avviato una campagna di vittimismo.”
Harvard ha risposto in una nota venerdì. “Il documento era su carta intestata ufficiale, firmato da tre funzionari federali e inviato da un account governativo. Non si mette in dubbio l’autenticità di una comunicazione così.”
L’università ha aggiunto che “anche se la lettera fosse stata un errore, le azioni intraprese dal governo hanno conseguenze reali per studenti, dipendenti e per la reputazione dell’istruzione superiore americana.”