«Le mafie restano un’emergenza»: ecco 20 nuovi giovani ambasciatori della legalità
La lezione dello storico delle mafie Enzo Ciconte ha concluso ieri sera il percorso di formazione promosso dall'Osservatorio regionale antimafie e dall'Università della Valle d'Aosta
«Le mafie restano un’emergenza»: ecco 20 nuovi giovani ambasciatori della legalità.
Hanae, Letizia, Edoardo, Salma e gli altri.
Sono i 20 neo ambasciatori della legalità che hanno concluso la seconda edizione del corso Giovani ambasciatori della legalità. Il percorso formativo di 30 ore si è concluso ieri sera, martedì 15 aprile, a palazzo regionale, con la conferenza dello storico delle mafie Enzo Ciconte sulle mafie dopo le stragi e il radicamento al Nord.
Il presidente del Consiglio Alberto Bertin e il coordinatore del Comitato scientifico Paolo Gheda hanno consegnato l’attestato ai partecipanti che hanno ottenuto il titolo di giovane ambasciatore/trice della Legalità.
I 20 neo ambasciatori della legalità
I neo ambasciatori della Legalità sono: Hanae Abounassir, Letizia Acchiardi, Paolo Alberti, Eleonora Bortolotti, Andreacamilla Carcereri, Luca Carlino, Andrea Esmeralda Celi, Edoardo Falchi, Michela Ghinazzi, Sara La Nasa, Elena Maione, Edoardo Monetto, Claudia Nigrelli, Antonio Pepe, Alessia Silvano, Annachiara Sparaneo, Giulia Spinella, Manuela Tognela, Alberto Torterolo, Salma Zinedine.
Il commento del presidente del Consiglio regionale
«Il successo di questa seconda edizione è un segnale importante – commenta il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin -.
Ciò che rende questo corso ancora più prezioso è il suo valore moltiplicatore: i giovani ambasciatori porteranno ciò che hanno appreso nelle scuole, diventando protagonisti di una vera e propria restituzione formativa. È questo il valore aggiunto del progetto: la conoscenza che si diffonde, di studente in studente, per creare una rete consapevole e capace».
«Le mafie sono e restano un’emergenza, contrastarle deve essere una priorità per la comunità.
Perché le mafie vogliono il denaro e il potere e sono disposte a tutto per appropriarsene. A questo fine, infiltrano l’economia e la politica. Sostituiscono l’economia buona con quella cattiva, quella che non crea crescita e sviluppo. Interferiscono nei processi democratici per condizionare la politica e le scelte che riguardano tutti» conclude il presidente Bertin.
(re.aostanews.it)