Dazi, l’Ue: Trump fa più danni all’economia Usa che alla nostra
Roma, 11 apr. (askanews) – Con i dazi commerciali gli Stati Uniti si stanno “auto danneggiando” – senza che nessuno li costringa a farlo – e secondo la Commissione europea subiranno più danni loro, a livello economico, di quelli che si verificheranno nell’Unione europea o su scala globale. E’ la tesi sostenuta dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Varsavia, dove i lavori proseguono allargati a tutto l’Ecofin, ha presentato una simulazione elaborata da Bruxelles.
Secondo queste previsioni, partendo dall’assunto di dazi commerciali al 20% il Pil degli Stati Uniti “verrebbe ridotto tra lo 0,8% e l’1,4% fino al 2027. L’impatto negativo sulla Ue -ha detto Dombrovskis – sarebbe inferiore, pari a circa lo 0,2% del Pil”.
Questo però se i dazi dovessero essere temporanei. Se invece dovessero risultare permanenti o se i paesi colpiti dovessero varare rappresaglie, innescando una guerra commerciale, “le conseguenze economiche sarebbero più negative: fino a 3,1%-3,3% per gli Usa, 0,5%-0,6% per l’Ue e 1,2% per il Pil globale, mentre il commercio globale crollerebbe del 7,7% in tre anni”, ha proseguito il lettone, sempre sulla base delle previsioni della Commissione.
“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Noi se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”.
Al tempo stesso l’Ue “continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”. Secondo l’eurocommissario “le prospettive economiche stanno ovviamente diventando più imprevedibili e caratterizzate dai dazi di Trump praticamente su tutto il mondo. Diamo il benvenuto alla pausa di 90 giorni, crea spazio per negoziati. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il 10% di dazi generalizzati restano in vigore per praticamente tutti i paesi e rappresentano un colpo per l’economia globale”. Peraltro gli Usa non hanno sospeso i dazi ancora più alti su alluminio e auto, ha sottolineato.