Euroluce 2025, OBR firma Padiglione Artemide al Salone del Mobile
Roma, 9 apr. (askanews) – Disegnato dagli architetti Paolo Brescia e Tommaso Principi dello studio OBR, il padiglione di Artemide per Euroluce indaga la relazione tra luce e architettura, stimolando un dialogo polifonico tra diversi autori. “Questo padiglione è un luogo in cui la luce crea il piacere di incontrarsi e ritrovarsi”, Paolo Brescia.
Più che come un semplice spazio espositivo, il padiglione di Artemide è pensato come un luogo di incontro e di scambio, immaginando una conversazione a più voci tra i vari autori: Arup, BIG, Carlo Colombo, Carlotta de Bevilacqua, Michele de Lucchi, Giulia Foscari, Foster+Partners Industrial Design, Giò Forma, Herzog & de Meuron, OBR – Open Building Research, Neil Poulton, Alessandro Pedretti, SOM – Skidmore, Owings & Merrill.
Il padiglione è pensato come una successione di stanze, che insieme danno vita ad un’architettura fatta di relazioni, in cui la luce agisce e reagisce in virtù degli scambi dinamici tra uomo e ambiente, esprimendo ciò che è in costante mutamento.
Ispirato alla domus con al centro un impluvium su cui affacciano le stanze dei vari autori, il padiglione è attraversato da quattro assi ortogonali tra loro che rendono lo spazio interno passante e aperto su tutti i lati, attraverso dei tagli che frammentano la continuità monolitica dell’esterno.
All’interno dell’ortogonalità che caratterizza tutto lo spazio, vi è un’eccezione: una sala ovale che rende omaggio agli autori storici di Artemide (Gae Aulenti, Ernesto Gismondi, Vico Magistretti, Ettore Sottsass), che con Artemide hanno tracciato la storia del design della luce.
Al centro del padiglione, l’impluvium ospita un’oasi vegetale ispirata alla visione ecologica di Piet Oudolf, dove piante autoctone crescono in armonia spontanea, guidate dalla luce come principio strutturante.
Ma l’esperienza biofilica non si esaurisce con la funzione espositiva: al termine di Euroluce, Artemide avvierà un’iniziativa di riuso delle piante, destinandole alla rigenerazione di un’area a Pregnana Milanese prolungando il ciclo di vita dell’installazione che da temporanea diventa opera pubblica permanente.
Allo stesso modo, la struttura del padiglione prevede un sistema modulare riutilizzabile e riconfigurabile, progettato per essere ripensato adattandosi a diverse configurazioni, riusando e riadattando gli stessi componenti in legno e in fibrogesso, facendo della circular economy promossa da Artemide, non solo un tema di ricerca, ma anche una pratica concreta.
(Photo credit: Martina Simonato)