“Manca qualcosa”, il conscious rap di Giovane Frasco
Il nuovo brano di Federico Frassy, Giovane Frasco, fuori su Spotify e su Youtube con il video girato all’Osservatorio astronomico
Il panorama musicale valdostano si è arricchito con il brano Manca qualcosa di Federico Frassy alias Giovane Frasco.
Dal 21 su Spotify il brano in ascolto e dal 22 marzo su YouTube il video musicale d’esordio introdotto dallo sguardo di un’aliena e la scritta Pianeta Hoth, 2037.
Una reference al pianeta ghiacciato immaginario di Guerre stellari e ai massimi sistemi, tra vette innevate e strumentazioni dell’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy, luogo scelto per girare il video il 25 gennaio.
Federico Frassy – Giovane Frasco
Classe 2000, dopo il Liceo Scientifico, Federico si laurea in filosofia nel 2023 all’UniTo dove sta implementando il percorso accademico con la Magistrale di Scienze storiche.
«La passione della musica è nata alle medie ascoltando rap e appassionandomi al freestyle al liceo, iniziando a scrivere testi e registrandoli poi dall’amico Alessio Patrizio (Impatto)» spiega Giovane Frasco.
«Dopo il liceo, a Torino sono entrato in contatto con l’etichetta discografica Side Shape e con Samir Bastajib (Mont Black), produttore dei miei primi singoli Mani pronte e No problema che ho scritto come Bensis Q e usciti su Spotify nel 2020, nonché ideatore dei contenuti del video Manca qualcosa diretto da Marco Braia che ha lavorato anche per Jovanotti».
«È seguita, quindi, un lunga pausa di riflessione anche sul messaggio che avrei voluto trasmettere; quello di aver fede e fiducia in sé stessi, nei propri progetti nonostante gli intoppi che possono esserci lungo il percorso, apprezzando anche i piccoli traguardi senza mirare subito a quelli irraggiungibili» aggiunge l’artista.
Per il testo che ripercorre il suo vissuto raccontando quel qualcosa che sembra sempre mancare, secondo Giovane Frasco il suo è un conscious rap.
«Per il pezzo, prodotto da Taba, ho cercato una base di rap elettronico che potesse essere originale, non il solito rap anni ’90 e nemmeno trap e ho cambiato il nome aggiungendo Giovane a Frasco, nomignolo con cui mi chiamano gli amici»
Musica come forma di espressione artistica e come terapia per Federico Frassy.
«Quando scrivo cerco di elaborare i pensieri dando loro significato ed emozioni. Per me il rap non è solo autocelebrativo o autoreferenziale, ma un momento di riflessione che poi diventa di dominio pubblico. Con l’arte la soggettività acquista valore universale, collega artista e pubblico riportando all’umanità di cui facciamo parte».
Al lavoro su un Ep
Nei recenti live Giovane Frasco ha presentato anche nuovi brani.
«Alcuni inediti che confluiranno nell’Ep in uscita entro l’anno con feat di due valdostani di cui per ora non spoilero i nomi. Nei live la connessione con il pubblico ti fa percepire il grado di apprezzamento. Una sensazione molto bella. Sul palco ho meno agitazione di quella provata nel girare il video».
Dopo gli studi l’obiettivo di Frassy è insegnare Storia e Filosofia e proseguire con la musica.
«Vorrei ringraziare, oltre a Samir e Marco, l’Osservatorio e Film Commission Vda per i permessi e tutti coloro che hanno partecipato al progetto, tra cui da Matteo Pampaloni (Dop), Fusix (Mix e Master) e le comparse in video: Andrea Fazzi alias Dea (Aliena), Gabriele Borlini (Sverso) e Francesca Roman (Sole e Luna)»
(nadia camposaragna)