Le Arti marziali per sconfiggere violenza e discriminazione di genere
Venerdì 4 e sabato 5 aprile alla palestra di via Volontari del Sangue, ad Aosta, il secondo Festivale delle Arti Marziali che lancia il messaggio: Violenza di genere: io ti disarmo!
Contrastare violenza e discriminazione di genere. Come? Anche attraverso le arti marziali.
Venerdì 4 e sabato 5 aprile la palestra di via Volontari del Sangue, ad Aosta, sarà teatro del secondo Festival delle Arti Marziali (qui un servizio dal primo Festival dell Arti Marziali), che quest’anno lancia il messaggio Violenza di genere: io ti disarmo!
«La possibilità di provare, mettersi in gioco e comprendere i valori delle arti marziali». Rocco Foti, referente dell’associazione Aikido Valle d’Aosta, promotrice del progetto, invita così i cittadini alla seconda edizione del Festival.
L’iniziativa ha preso il via dalle scuole. «È necessario iniziare dalle nuove generazioni. Tentare di cambiare una mentalità di una persona adulta è più complicato, anche se non impossibile. Di certo, è più fattibile con tele bianche come possono essere gli alunni. Le arti marziali – sottolinea Foti – che alcuni erroneamente associano ad atti violenti, hanno tra gli elementi basilari il rispetto per l’altro, la connessione tra mente e corpo, la consapevolezza di se stessi, la gestione dei propri istinti».
Quasi triplicati gli studenti
Durante la prima edizione, gli alunni coinvolti erano stati 60, mentre quest’anno sono stati 150. Quindi, è più che raddoppiato il numero degli studenti. Due sono state le psicologhe coinvolte, Selena Spalla e Lucrezia Adorni e raddoppiano anche i giorni del Festival.
Il programma![]()
Se nel corso di venerdì 4 saranno protagonisti i giovani che hanno già preso parte al percorso del progetto nelle scuole, sabato 5 sarà invece dedicato a chiunque sia affascinato o incuriosito dalle arti marziali.
«Dalle 15 alle 18 saranno presenti l’aikido (con la scuola Yujo Aikido), il karate (con Dojo Kun Karate Bruno Politano), il kung fu (con Tien Shu) e il krav maga (con Tora Kai) che non è propriamente un’arte marziale – spiega Foti – ma un sistema di autodifesa popolare ed efficace. L’idea è trasformarsi in un festival a 360 gradi; l’ambizione è crescere e coinvolgere un numero sempre più significativo di persone. Non è scontata l’adesione, quindi ringrazio davvero tutti coloro che hanno accettato e si sono messi a disposizione. Sono convinto che il lavoro di squadra abbia più chances».
La partecipazione è libera e gratuita.