Faretti da incasso: come e quanti posizionarne
Nell’ambito della progettazione dell'illuminazione domestica, i faretti da incasso si stanno guadagnando un posto di tutto rispetto
Nell’ambito della progettazione dell’illuminazione domestica, i faretti da incasso si stanno guadagnando un posto di tutto rispetto. La loro crescente notorietà è dovuta alla capacità di adattarsi praticamente a ogni ambiente, sia esso ampio open space o angusto disimpegno. Come si scelgono i faretti da incasso? Cosa più importante, come vanno posizionati? Risponderemo di seguito a queste domande.
La varietà dei faretti da incasso
Forme e dimensioni diverse: ecco come si presentano i faretti da incasso. Dai faretti quadrati a quelli rotondi, realizzati in materiali che vanno dal metallo all’acciaio, fino al più moderno gesso. I faretti in metallo sono spesso dotati di ghiera, una sorta di cornice protettiva, disponibile in vari stili e colori.
La versione in gesso, però, priva di ghiera, è molto apprezzata per via del suo aspetto minimalista e la capacità di “scomparire” nel controsoffitto, trasformandosi in una vera e propria sorgente luminosa invisibile.
Insomma, i faretti in gesso riescono ad esaltare la luce. Questo perché l’assenza di spessore elimina le zone d’ombra, mettendo in risalto solo la luce che emanano.
La tipologia della lampadina
Quale lampadina utilizzare? Ci sono diverse opzioni sul mercato, ma tre le più diffuse si annoverano le lampade alogene, a LED e fluorescenti compatte. In molti preferiscono i LED, soprattutto per via della loro efficienza energetica e della lunga durata. Un faretto LED di buona qualità può durare infatti fino a 50.000 ore, capacità che allunga notevolmente la tempistica della sostituzione. Inoltre, la possibilità di regolare la temperatura di colore permette di personalizzare l’atmosfera dell’ambiente, scegliendo tra le tonalità calde, neutre o fredde a seconda delle esigenze estetiche e funzionali.
Al di là della scelta del tipo di lampadina, c’è da considerare l’indice di resa cromatica (CRI). Espresso in una scala da 0 a 100, tale parametro indica la capacità della sorgente luminosa di riprodurre fedelmente i colori degli oggetti illuminati. Superiore a 80, è ottimo per i piccoli ambienti, mentre per gli spazi dedicati alle attività che richiedono ottima percezione cromatica, come cucine o studi artistici, è preferibile un CRI di almeno 90.
Anche la tecnologia smart andrebbe presa in considerazione. Oggi esistono faretti da incasso intelligenti, controllabili tramite app o assistenti vocali, che permettono di regolare l’intensità luminosa e la temperatura colore in base all’orario o alle esigenze specifiche. Grande versatilità, quindi, ma anche ottimo risparmio energetico, che di questi tempi è sempre un gran cosa.
L’importanza della luce direzionale
Altro elemento distintivo dei faretti da incasso è il tipo di illuminazione che offrono: la luce direzionale. In pratica, tramite il fascio luminoso mirato, mette in risalto particolari oggetti o aree, contrariamente alla luce diffusa che illumina uniformemente tutto l’ambiente. Per ottenere un effetto del genere, alcuni modelli di faretti in gesso possono essere arricchiti con diffusori in vetro o cristallo. L’effetto visivo è maggiore, ma restano pur sempre oggetti delicati, da maneggiare con cura.
Quanti faretti da incasso servono?
Se si vuole ottimizzare al massimo l’illuminazione, è necessario determinare il numero esatto di faretti da incasso. Bisogna prendere in considerazione due unità di misura in particolare: lumen e lux. A seconda dello spazio e delle esigenze personali, la quantità di luce necessaria varia. Ad esempio, in una camera da letto, l’atmosfera più rilassante richiede di solito dai 100 ai 150 lux. Per calcolare il numero di faretti necessari, basta considerare l’intensità luminosa del singolo faretto e lo spazio da illuminare. Supponiamo di scegliere faretti che emettono 500 lumen per una stanza di 20 metri quadrati con un valore di 150 lux. Moltiplicando i lux richiesti per la superficie, otteniamo 3000 lumen in totale. Dividendo questo totale per i 500 lumen di ogni faretto, risulta evidente che sono necessari sei faretti per raggiungere l’illuminazione desiderata.
Non va trascurata nemmeno il colore delle superfici. Si sa che le pareti chiare e riflettenti amplificano la luminosità, permettendo di ridurre il numero di faretti necessari, mentre le tonalità scure o le finiture opache assorbono la luce e richiedono un numero maggiore di punti luce.
Come posizionarli correttamente?
Una volta stabilito il numero di faretti necessari, il passo successivo è pianificare la disposizione. Un buon approccio è iniziare disponendoli lungo il perimetro, mantenendo una distanza di almeno un metro dalle pareti o dagli arredi più alti. Ciò riduce i coni di luce sgraditi sulle superfici.
Un’ottima strategia di posizionamento dei faretti? Iniziare dal perimetro, evitando ombre su mobili e pareti.
A seconda del fascio luminoso del faretto, che nelle abitazioni è comunemente posizionato tra 30° e 60°, la distanza tra i faretti può variare. Con un fascio di 30 gradi, la distanza suggerita è di circa un metro tra i vari punti luce in modo da minimizzare le ombre e massimizzare la luminosità.
Come abbiamo visto, progettare un sistema di illuminazione usando i faretti da incasso richiede una certa pianificazione e comprensione delle esigenze personali. Ma, una volta posizionati correttamente, questi piccoli strumenti possono trasformare qualsiasi ambiente in un capolavoro di luce e stile. Le cornici digitali delle foto sui mobili ringrazieranno.