Malattie oncologiche e invalidanti e lavoro, approvata alla Camera la proposta di legge di Manes
Il deputato valdostano Franco Manes aveva firmato la proposta insieme a Debora Serracchiani e Ilenia Marini; «un vero atto di giustizia» dice il deputato
Diritto al lavoro e malattie oncologiche o invalidanti sono al centro della proposta di legge presentata da Franco Manes e approvata oggi dalla Camera dei deputati.
La proposta di legge “Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche”, presentata dagli onorevoli Debora Serracchiani, Franco Manes e Ilenia Marini, ha ottenuto il via libera dalla Camera.
Il deputato valdostano esprime «soddisfazione per l’approvazione di una legge che non è solo un insieme di articoli, ma un vero atto di giustizia».
«È il riconoscimento che la malattia non può e non deve tradursi mai in isolamento, precarietà e abbandono».
Durante la dichiarazione di voto in Manes ha sottolineato come l’articolo 32 della Costituzione tuteli la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, evidenziando che questo principio deve trovare concreta applicazione anche nel mondo del lavoro.
Cosa dice il testo
Cinque i punti cardine della proposta di legge che prevede:
- la conservazione del posto di lavoro fino a un massimo di 24 mesi in caso di gravi malattie;
- il diritto a permessi retribuiti aggiuntivi per esami e cure;
- l’accesso al lavoro agile durante le terapie;
- la possibilità di essere assegnati a mansioni compatibili con le condizioni fisiche;
- l’integrazione delle commissioni ASL con medici oncologi e psicologi nei casi di patologie oncologiche.
Un passo avanti, ma non l’ultimo
«È un passo avanti fondamentale, ma non può e non deve essere l’ultimo» commenta Manes.
«per questo ho sollecitato il Parlamento a lavorare per un aggiornamento normativo che prenda in carico, in modo specifico, la condizione delle donne affette da tumore al seno metastatico» aggiunge il deputato.
«Una malattia spesso invisibile e invalidante, che richiede percorsi terapeutici personalizzati e nuove misure di tutela sociale, lavorativa e sanitaria».
«Questo provvedimento non rappresenta un privilegio, ma il riconoscimento di un diritto – conclude -. Nessuno deve essere lasciato solo durante la malattia, e nessuno deve perdere il proprio lavoro per essersi curato».
(re.aostanews.it)