Economia circolare: con Agrihealth niente sprechi e più sostenibilità in agricoltura
Reinserire gli scarti agricoli nel ciclo produttivo, trasformandoli in nuovi composti utili: è l'obiettivo del progetto finanziato da Italia e Svizzera
Economia circolare: con Agrihealth niente sprechi e più sostenibilità in agricoltura.
Economia circolare è la parola d’ordine che dà il via ad Agrihealth, il progetto Interreg VI-A Italia-Svizzera 2021/2027, presentato oggi, 24 marzo, al Forte di Bard (AO).
Il progetto, avviato ufficialmente il 1° gennaio 2025 con una durata di 30 mesi, punta a trasformare gli scarti agricoli in risorse preziose, precisamente in molecole bioattive, per i settori farmaceutico, cosmetico e nutraceutico, promuovendo l’economia circolare e riducendo gli sprechi.
Un approccio innovativo che valorizza la ricerca scientifica come motore di sviluppo sostenibile. Capifila del progetto, per l’Italia l’Institut Agricole Régional (IAR) e, per la Svizzera, la Linnea SA, con la collaborazione di importanti partner scientifici e aziendali quali il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale, la ticinese Sferalp SA, il Consorzio Orto VdA, il Dottor Nicola Farmacista e l’azienda Atelier des Idées.
“La ricerca ha un ruolo fondamentale nello sviluppo agricolo della Valle d’Aosta – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse Naturali Marco Carrel -. Utilizzare tutte le risorse disponibili per innovare e migliorare il nostro settore è un impegno che coinvolge il Dipartimento e la politica”.
Agricoltura e università
Proprio oggi la Giunta regionale ha approvato per la prima volta un accordo quadro tra il Dipartimento dell’agricoltura e l’Università della Valle d’Aosta. “Siamo davanti ad un progetto che ha come obiettivo quello di evitare gli sprechi da una parte, e di essere sostenibile sia ambientalmente ma anche, non mi stancherò mai di dirlo, soprattutto dal punto di vista economico”, ha ricordato Carrel.
Buone pratiche
Su 8 progetti depositati, 6 hanno dei partner valdostani: un traguardo raggiunto grazie, secondo l’assessore agli Affari europei Luciano Caveri, anche grazie al nuovo modo di interagire all’interno del programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Svizzera: “Negli ultimi anni, il programma ha subito un cambiamento importante: prima era troppo tecnocratico e gli incontri tra amministratori erano rari. Oggi, grazie a un approccio più interattivo, abbiamo potuto approfondire i progetti e scambiare buone pratiche”.
Filiera agricola più sostenibile
Durante il meet, i promotori del progetto hanno evidenziato come Agrihealth rappresenti una risposta concreta alla necessità di rendere più sostenibile la filiera agricola, sia dal punto di vista ambientale che economico.
L’iniziativa, tra le prime ad essere finanziate, ha ricevuto uno stanziamento di 636.921 euro per la parte italiana e 118.465 franchi svizzeri di contributo federale nel quadro della programmazione 2021/2027.
Sabina Valentini, responsabile dell’Unità laboratori di analisi Iar, ha spiegato il valore aggiunto del progetto: “Agrihealth si basa sull’economia circolare per reinserire gli scarti agricoli nel ciclo produttivo, trasformandoli in nuovi composti utili. Questo approccio consente di ridurre i costi di smaltimento e di generare materie prime per il settore farmaceutico e cosmetico, con benefici tangibili per l’ambiente, la salute e per l’economia”.
L’approfondimento sul prossimo numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 31 marzo.
(angela marrelli)