Festa del papà, dramma povertà per tanti padri valdostani separati
La riflessione del presidente dell'Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori Ubaldo Valentini che chiede al tribunale di insistere sull'affido paritario per abbattere la conflittualità tra le coppie che si separano
Festa del papà, dramma povertà per tanti padri valdostani separati.
«È la festa del papà ed è giusto sia celebrata.
Ma da festeggiare non c’è proprio nulla per i tanti papà che loro malgrado non possono stare accanto ai propri figli. E anche in Valle d’Aosta, nonostante i piccoli numeri, la situazione è drammatica».
Ubaldo Valentini, presidente dell’Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori
Lo dice Ubaldo Valentini, presidente dell’Associazione Genitori Separati per la tutela dei minori che in Valle conta una cinquantina di soci e segue in questo momento 15 genitori, quasi esclusivamente padri.
La conflittualità con il tribunale di Aosta
«In barba alla genitorialità condivisa e alla parità tanto invocata, se vai in tribunale come donna sei certa di vincere, se ci vai come padre, sai già come andrà a finire – spiega Valentini, confermando un rapporto conflittuale con il tribunale di Aosta che va avanti da anni.
«Ad Aosta ci troviamo innanzi a una situazione per la quale un giudice obbliga il padre a mantenere un figlio di 28 anni che non studia, non lavora e non si impegna in corsi o formazione – spiega Valentini -. E parlo di un padre che ha già dovuto rinunciare alla casa, che per quell’abitazione paga il mutuo e che dal suo stipendio, ogni mese, deve tirare fuori anche il mantenimento del figlio».
«Ci sono casi anche di padri che nella casa assegnata alla ex moglie, mantengono il nuovo compagno e i figli di quest’ultimo perchè il giudice ha stabilito che è libertà della donna decidere chi accoglie nella propria residenza».
Le difficoltà economiche di tanti padri
Secondo Valentini, le difficoltà economiche accomunano tutti i casi che l’associazione segue nella nostra regione.
«Non parliamo di difficoltà passeggere, parliamo di padri in miseria che non hanno soldi sufficienti a mettere insieme il pranzo con la cena e che si accontentano di un panino.
Parliamo di uomini con una dignità altissima, che tengono nascosta l’umiliazione per non farla pesare sui figli, per non rendersi riconoscibili» precisa Valentini.
Il presidente dell’Associazione genitori separati per la tutela dei minori amplia la riflessione al disagio sociale e psicologico che attanaglia i padri separati.
«Il malessere, la sensazione di impotenza e di umiliazione portano al suicidio, molti dei casi dei quali non si parla, nella vostra regione sono di padri, anche giovani, disperati che non riescono a reagire, che non vedono una via di uscita da ricatti psicologici e mancanza di risorse economiche» dice Valentini.
Dal punto di visto sociologico, Valentini annota il venir meno di un punto di riferimento per tanti figli in un’età complicata come quella dell’adolescenza; «giovani che si rifugiano in atteggiamenti sbagliati, nelle baby gang, nell’abbandono scolastico -.
Lo dicono i dati statistici, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di giovani con fragilità familiare alle spalle».
La conflittualità nella coppia
La conflittualità nella coppia resta l’imputato principale.
«Nelle aule dei tribunali si ascoltano storie terribili – spiega Valentini -. La conflittualità della coppia impedisce di ragionare e arrivare a una soluzione. I doveri educativi vengono dimenticati, l’unico obiettivo è strappare un assegno di mantenimento più alto, spesse volte dopo dichiarazioni false sui guadagni dichiarati e quelli reali e speculazioni sui figli.
«I tribunali dovrebbero lavorare perchè ci sia chiarezza sul fattore economico che certamente è il più conflittuale e garantire con ogni mezzo le pari responsabilità economiche di ciascun genitore».
L’affido paritario
Valentini, in una situazione che rischia di esplodere ci sono soluzioni?
«Non sarà la panacea di tutti i mali ma una soluzione valida c’è ed è il collocamento paritario e mantenimento diretto dei figli minori, più brevemente l’affido paritario. I magistrati più attenti lo spingono, ma sono pochi, perchè per arrivarci il lavoro è massiccio.
Con l’affido paritario scompare l’assegno di mantenimento che nel 90% dei casi è motivo di conflitto. I genitori condividono la tutela, il mantenimento e l’educazione dei figli. Lo fanno in accordo, anche al di fuori della coppia e suddividono al 50% le spese straordinarie per i figli.
In Valle d’Aosta, con i vostri piccoli numeri e i casi tutto sommato contenuti, si potrebbe davvero svoltare».
«Vorrei ringraziare quei padri che resistono, che lottano per difendere il loro ruolo e che davvero hanno come unico interesse il bene dei loro figli» conclude Valentini.
(cinzia timpano)