Impresa di Hervé Barmasse, la ‘Route 67’ sul Gran Sasso: concatenamento e traversata integrale di tutte le vette con 7200 metri di dislivello
67 km con ramponi e sci sul Gran Sasso, in solitaria e in inverno
Impresa di Hervé Barmasse: la ‘Route 67’ sul Gran Sasso, concatenamento e traversata integrale di tutte le vette con 7200 metri di dislivello .
Non ha bisogno di presentazioni Hervé Barmasse che firma l’ennesima impresa.
Il primo alpinista a concatenare e attraversare le vette
Il primo concatenamento nella foto di Alessandro Beltrame
In solitaria e in inverno, è il primo alpinista ad aver realizzato il concatenamento e la traversata integrale di tutte le vette principali, affrontando un dislivello complessivo di 7200 metri tra pareti e creste.
67 km sul Gran Sasso, sci e ramponi
Una ‘Route 67’ sul Gran Sasso, 67 km come i chilometri percorsi con ramponi e sci sul Gran Sasso.
Partito dal passo delle Capannelle il 6 marzo, Barmasse ha salito e sceso Monte Franco, Monte Jenca, Pizzo Camarda, Malecoste, Monte Corvo, Pizzo Intermesoli, Giovanni Paolo II, Pizzo Cefalone, Portella e Corno Grande.
In notturna, sci ai piedi, sul Corno Grande
Quest’ultimo, che rappresenta la cima più alta, è stato salito e sceso con gli sci in notturna.
«Concludere in questo modo la prima è stato stupendo – spiega l’alpinista valdostano.
Lassù, il vento sbatteva la mia giacca, guardavo a 360 gradi le luci delle case sino al mare Adriatico, ed ero felice. Una magia e un’emozione grande, un ricordo che porterò per sempre con me».
Il secondo giorno d’avventura
Il secondo giorno l’avventura è proseguita verso Est.
Tra le cime salite, il Monte Aquila, Brancastello, Torri di Casanova, Monte Infornace, Monte Prena, Monte Camicia e Tremoggia.
«Me lo aspettavo meno faticoso, ma con la neve abbondante, tra torri di roccia e canali, spesso sprofondavo sino alla vita.
Però è così che mi ero immaginato questo viaggio.
La dimensione avventura nasce dall’intuito e dalla creatività dell’alpinista e anche dalla sua onestà.
L’anno passato, ad esempio, non c’era neve e se avessi provato, le cose sarebbero state più facili, ma avrei potuto parlare di ascensione invernale?
Il calendario oggi non fa più la differenza … La nostra etica e i nostri ideali si» commenta Barmasse.
Amici e una bottiglia di Passerina all’arrivo
Ad accoglierle Barmasse all’arrivo c’erano gli amici aquilani e una bottiglia di Passerina.
«Mi sono affezionato a questi luoghi grazie alle tante persone incontrate sul set di ‘Monte Corno – Pareva che io fossi in aria’, il film di Luca Coccoccetta e più in generale sugli Appennini durante alcune mie conferenze.
Da quelle esperienze e quegli incontri ho sempre coltivato l’idea di vivere un’esperienza alpinistica in queste zone. La mia più sincera gratitudine va a loro» concluse l’alpinista che il sostegno alla sua attività, l’alpinista ringrazia Montura, Scarpa, Vibram, Cervino Ski Paradise, Enervit, Julbo, Grivel, Kästle, ATK Bindings e Pinarello.
Chi è Hervé Barmasse
Hervé Barmasse è un alpinista e comunicatore attivo nella divulgazione della cultura della montagna.
Autore dei libri La montagna dentro e Cervino la montagna leggendaria, regista e interprete di documentari sull’alpinismo, rappresenta la quarta generazione di guide alpine della sua famiglia.
Il suo nome è legato a importanti ascensioni realizzate in tutto il mondo, come la via nuova aperta in solitaria sul Cervino, la salita in stile alpino della Parete Sud dello Shisha Pangma (8027m) in Himalaya in appena 13 ore; la prima ascensione della liscia lavagna granitica del Cerro Piergiorgio e la nuova via sul Cerro San Lorenzo in Patagonia, la prima salita del Beka Brakay Chhok in Pakistan e altre ancora.
Sulla sua montagna di casa, il Cervino, Hervé ha lasciato in modo incisivo la sua traccia fino a diventare l’alpinista che, tra vie nuove, prime invernali e prime solitarie, ha compiuto più exploit.
Una montagna di premi
Hervé Barmasse durante il primo concatenamento
Per le sue ascensioni ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali si ricorda il Premio accademico Paolo Consiglio ricevuto quattro volte, il Premio internazionale Sport e Civiltà, Premio Panathlon International, Premio Sat, Premio Best Athlete, Premio Monzino, Grolla d’oro etc.
Il suo primo libro La montagna dentro, edito da Laterza (2015), diviene presto Best Seller con oltre 60.000 copie vendute e viene tradotto in spagnolo, francese e tedesco.
Nel 2021 esce con Cervino. La montagna leggendaria edito da Mondadori Electa, è best seller di categoria.
Per la sua attività letteraria ha ricevuto il Premio Leggimontagna e Travel Stories Award con La montagna dentro; il Prix Terre D’aieulleures della giuria e del pubblico di Tolusa (Francia) per La montagne et moi – edizione francese di La montagna dentro; il Premio Itas con il libro Cervino – La montagna leggendaria.
Attento alle tematiche legate all’alpinismo, alla montagna e all’ambiente in generale è attivo sui social, tv, radio e carta stampata.
Dal 2016 è uno dei volti della trasmissione di Kilimangiaro in onda ogni domenica su Rai Tre. Dal 2021, ospite della trasmissione radiofonica Deejay Training Center di Linus in onda ogni domenica su Radio DJ.
(re.aostanews.it)