600 famiglie valdostane aspettano una casa ma 300 alloggi non sono assegnabili
Forza Italia Valle d'Aosta critica pesantemente la gestione dell'edilizia residenziale pubblica di Aosta; il coordinatore di Aosta definisce «una vergogna» la gestione Arer delle manutenzioni degli alloggi
600 famiglie valdostane aspettano una casa, ma 300 alloggi non sono assegnabili.
«600 famiglie aspettano una casa ma 300 alloggi non sono nelle condizioni di essere abitati».
Ha esordito così il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Baccega, padrone di casa nella sala conferenze dell’HB Hôtel di Aosta, affollata da un’ottantina di persone.
Baccega: Legge 3/2023 ormai inefficace
Il tema è di quelli spinosi: la casa, l’edilizia residenziale pubblica.
Ne sono emerse le bordate di Baccega verso «una gestione da ripensare a partire dalla legge 3/2013 ormai inefficace, la scarsa sintonia tra gli assessori regionali Carlo Marzi e Davide Sapinet (che si occupa di politiche sociali il primo e casa il secondo, ndr» fino al pesante giudizio del coordinatore cittadino di Aosta Luca Girasole che ha definito la gestione Arer «una vergogna, con manutenzioni inesistenti».
Tensione abitativa ad Aosta, Verrès, Châtillon e Morgex
Baccega ha parlato di spese quadruplicate, di alloggi al quinto piano ancora senza ascensori ma anche di appartamenti inagibili, invasi da muffe e insetti e con serramenti da rifare.
Ha chiesto a gran voce investimenti rapidi, soprattutto per restituire alla comunità quei 300 alloggi da ristrutturare.
Baccega ha citato Aosta, Verrès, Châtillon e Morgex tra i quattro Comuni a maggior tensione abitativa e ha snocciolato un lungo elenco di priorità sul tema casa: l’aggiornamento dei bandi, l’adeguatezza degli alloggi che devono essere dignitosi, i criteri di assegnazione, la questione delle spese condominiali, l’aggiornamento al rialzo delle metrature.
E ancora l’ambito territoriale di assegnazione, «a una mamma con tre figli che ha sempre vissuto ad Aosta non si possono proporre Morgex, Valpelline o Champdepraz», i piani vendita, la concentrazione dei cosiddetti piani sociali e molto altro ancora.
All’HB Hôtel il tema casa
La serata fa parte della mini rassegna organizzata sul territorio e pensata per ascoltare le istanze della comunità, così come è già stato fatto sul tema trasporti e liste d’attesa in sanità, «perchè l’idea a settembre, è di andare a governare».
Al tavolo, insieme al consigliere regionale Mauro Baccega, gli psicologi e psicoterapeuti Alessandro Trento e Paola Lavoyer, Arturo Castellani, presidente del Consiglio centrale di Aosta della San Vincenzo de’ Paoli, il coordinatore di Aosta di Forza Italia Luca Girasole e la difensora civica Adele Squillaci.
Le parole di Alessandro Trento
Il già presidente dell’Ordine regionale degli Psicologi Alessandro Trento ha accennato alla psicologia ambientale, a quanto gli spazi possano influenzare psicologia e benessere, ad esempio luci appropriate, un buon profumo ec…
«La casa è un oggetto identitario – ha detto il professionista -. Se vivo in una casa insalubre, precario, essa renderà precaria anche la mia identità. La casa è anche nido, accoglienza, accudimento; se questo nido è precario, anche il mio agire nel mondo sarà precario».
La riflessione di Paola Lavoyer
La collega Paola Lavoyer ha concordato «su quanto la precarietà abitativa influenzi il senso di identità. In fondo, siamo fieri della nostra casa.
Io ricordo l’orgoglio di mia suocera, quando le acciaierie Ansaldo avevano deciso di costruire al quartiere Cogne, che in quei tempi era identità preziosa; oggi invece abitare al quartiere Cogne ha perso quell’importanza».
La dottoressa Lavoyer ha anche offerto uno spunto sulla socialità e sulle relazioni offerte dalla casa ma anche dagli spazi pubblici, interrogandosi sul risultato e ribadendo come «la precarietà crea disagio. Ecco perchè la politica dovrebbe partire da investimenti che hanno un valore preventivo, di prevenzione del disagio sul tema casa, lo dico da cittadina e da terapeuta».
L’intervento della difensora civica Adele Squillaci
La difensora civica Adele Squillaci ha spiegato le funzioni dell’organo di garanzia che rappresenta, difendendone il ruolo e ha portato alcuni esempio, come ad esempio – quando era funzionaria dell’ufficio del difensore civico, allora Enrico Formento Dojot – e una famiglia che si ritrovava con scarafaggi, vermi e altri insetti piovere in casa si era rivolta al loro ufficio; addirittura un giorno, la signora aveva portato questi insetti negli uffici dell’Arer.
«Diciamo che potevano esserci altre misure che raccogliere gli insetti, ma vorrei anche sottolineare che non si può soltanto puntare il dito contro l’ente – ha detto – il problema in quel caso, si è appreso dopo, era un problema strutturale ma era anche la vetustà dell’edificio».
La dottoressa Squillaci si è detta molto colpita dal rapporto della Banca d’Italia: «la povertà non è finita, ma è necessario guardare comunque avanti» ha detto, lanciando un sassolino d’ottimismo e lasciando il pubblico con una poesia di Guido Gozzano che ricorda «le buone cose di pessimo gusto nel salotto di nonna Speranza».
La testimonianza di Arturo Castellani della San Vincenzo de’ Paoli
Ha offerto la sua testimonianza anche Arturo Castellani, referente dell’Associazione San Vincenzo de’ Paoli.
«Che non sono soltanto le Dame, ma una associazione fondata a Parigi nel 1833, da un professore universitario borghese e acculturato e che oggi è una associazione moderna» ha detto Castellani che ha raccontato l’approccio ai casi più delicati.
«Noi stiamo accanto alle persone, nella carità, nell’aiuto, dal basso; entriamo in relazione con chi ha bisogno, chiedendo loro il permesso, poi certo c’è anche l’aspetto filantropico, l’amico economico – ha spiegato -.
Ci sono situazioni complesse, perchè le difficoltà fanno vergognare e perchè quando la casa non c’è si dissolvono anche le relazioni. C’è imbarazzo quando entriamo in una casa fredda, ascoltiamo e poi segnaliamo ai servizi».
Castellani ha concluso citando San Paolo VI quando disse ‘a politica è la più alta forma di carità’ e questo è l’appello che rivolgo oggi alla politica».
Il commento di Luca Girasole
E intervenuto anche l’ex assessore ai Servizi Sociali di Aosta Luca Girasole che ha ribadito «come il primo passo sia l’ascolto.
«La casa non è solo luogo fisico ma è sicurezza, stabilità e dignità e l’edilizia residenziale pubblica dovrebbe essere parte di un welfare efficace che promuove la qualità della vita e l’inclusione sociale – ha detto, sottolineando come la delega al tema Casa andrebbe assegnata alle Politiche Sociali e non ai Lavori Pubblici.
Girasole auspica la revisione della legge 3, «non più attuale e che non tiene conto della situazione economico-sociale post Covid e che dovrebbe ridefinire i canoni di affitto e le regole per la morosità incolpevole».
1700 alloggi Erp, 1300 su Aosta, 900 al quartiere Cogne
In Valle d’Aosta, secondo quanto riferito da Luca Girasole ci sono 1700 alloggi Erp, 1300 impattano su Aosta e 900 sono al quartiere Cogne.
«La graduatoria di chi aspetta una casa è enorme ed è già essa stessa un’emergenza, senza contare l’emergenza abitativa in crescita. Servono ristrutturazioni e nuove costruzioni e basta concentrare i cosiddetti casi sociali al quartiere Cogne».
Girasole ha pesantemente criticato la gestione Arer definendola vergognosa, «si torni a ripristinare la squadra di pronto intervento quotidiano come ai tempi della gestione Aps.
Marquis: «serve un nuovo approccio di sistema»
Il consigliere regionale Pierluigi Marquis ha invece segnalato «come i nuclei assegnatari Erp siano 1319; nel 2022 erano 1391, abbiamo perso 70 alloggi in tre anni; al di là ci costruirne o manutenerli e assegnarli, ma addirittura perderli».
Secondo quanto riferito dal consigliere Marquis, sono 2800 i nuclei che hanno chiesto il contributo all’affitto, «vuol dire che hanno un Isee inferiore a 12 mila 500 euro, auspicando «un approccio di sistema che fino a oggi non c’è stato. Ci sono persone con Isee a 7 mila 500 euro che pagano 350 euro al mese di affitto, è improponibile».
Ganis: la casa è un diritto costituzionalmente riconosciuto
Il consigliere regionale Christian Ganis ha elogiato il collega Baccega «che si è sempre battuto con tenacia sul tema casa» e ha ribadito «l’urgenza di modificare la legge 3 e non solo quella – ha detto riferendosi alla legge sul commercio.
La casa non è soltanto riparo, è anche un diritto sancito costituzionalmente».
La riflessione della coordinatrice Emily Rini
La chiusura è spettata alla coordinatrice di Forza Italia Valle d’Aosta Emily Rini che ha parlato di un partito «che vuole essere concreto e che non vuole speculare».
«Abbiamo a che fare con la sofferenza delle persone, dobbiamo agire in modo serio, con proposte altrettanto serie; non esistono bacchette magiche, ma esiste un modo di lavorare rigoroso».
Ha poi citato il presidente Berlusconi «padre del più grande Piano di edilizia residenziale pubblica nazionale; piaccia o non piaccia, lui lo ha fatto».
Rini è tornata a citare i due anziani morti nelle scorse settimane in una cantina e in un garage di Aosta.
«Io mi vergogno, abbiamo il dovere morale di fare in modo che non accada più, io ci ho vissuto al quartiere Cogne, lo conosco bene, il quartiere necessita di un faro di attenzione.
C’è un modo per cambiare le cose ed è vincere le elezioni, mettendosi a studiare i dossier, senza fare scaricabarile come si è fatto fino a oggi.
Bisogna avere l’umiltà di ammettere un errore e, probabilmente, mettere in pratica il consiglio di mia nonna: se ti han dato due orecchie e una sola bocca, è evidente che lo sforzo maggiore è l’ascolto. Auspico davvero che la politica tutta torni ad ascoltare» ha concluso Rini.
(cinzia timpano)