La Valle d’Aosta ricorda San Giovanni Paolo II a 20 anni dalla morte
Ricco il programma di iniziative, con inizio venerdì 28 marzo e conclusione sabato 3 maggio
Ha amato la montagna e la Valle d’Aosta. Si è spento il 2 aprile 2005. A 20 anni dalla sua morte, la Valle d’Aosta ricorda San Giovanni Paolo II con un programma di iniziative intitolato “Un Saint Amoureux de la Vallée d’Aoste – Joannes Paulus PP. II (1978-2005)”.
Il programma è organizzato dalla Regione, dal Consiglio Valle, dalla Diocesi di Aosta e dal Comune di Introd.
Il programma
- Venerdì 28 marzo: alle 17, nella chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo di Introd, si terrà la cerimonia di benedizione e deposizione della Reliquia, presieduta da monsignor Alberto Maria Careggio, il quale successivamente riceverà la cittadinanza onoraria di Introd.
A seguire sarà inaugurata la mostra del fotografo Grzegorz Galazka “Mater Vallis, itinéraire méditatif”, curata dalla giornalista Alessandra Ferraro.
- Venerdì 4 aprile, alle 18, nella sala Maria Ida Viglino di palazzo regionale, ad Aosta, Aosta, si terrà la conferenza “Totus Tuus”. Durante l’incontro, saranno presenti per i saluti istituzionali Renzo Testolin, presidente della Regione, Alberto Bertin, presidente del Consiglio regionale e monsignor Franco Lovignana, vescovo di Aosta. Dopo un video messaggio di mons. Stanislao Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e già segretario particolare del Santo Padre, interverranno monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere per le comunicazioni della Pontificia Accademia delle Scienze, mons. Alberto-Maria Careggio, già responsabile dei soggiorni estivi del Santo Padre, Domenico Giani, già capo della gendarmeria vaticana e Giovanna Chirri, giornalista vaticanista dell’agenzia ANSA. La moderazione dell’evento sarà affidata ad Alessandra Ferraro, giornalista e direttore di Rai Isoradio. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sul canale www.youtube.com/user/RegVdA.
- Martedì 8 aprile, alle 18, nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Aosta si celebrerà un solenne pontificale in onore di San Giovanni Paolo II, presieduto dal Vescovo di Aosta.ù
- Sabato 3 maggio, dalle 9 alle 18, il Castello di Introd ospiterà un annullo filatelico. Alle 11, al santuario San Giovanni Paolo II di Les Combes, sarà celebrata la messa di chiusura, presieduta da mons. Franco Lovignana.
Tra aprile e inizio maggio sono inoltre previste aperture straordinarie del Castello di Introd, della Cappella San Giovanni Paolo II e del Museo e santuario San Giovanni II e Villa pontificia, a Les Combes di Introd.
Inoltre, sarà possibile prenotare alcuni itinerari di visita con accompagnamento di guide a Le Bourg (5 aprile), Les Combes (4 maggio) e lungo il Sentiero San Giovanni Paolo II (12 aprile), sempre nel comune di Introd.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili sui canali ufficiali regione.vda.it e valledaostaheritage.com.
San Giovanni Paolo II e la Valle d’Aosta
Il rapporto di devozione, di amicizia e di amore tra la comunità valdostana e Papa Giovanni Paolo II si è sviluppato in molti anni di vicinanza. A partire dal 6-7 settembre 1986 in occasione della visita pastorale del Pontefice in Valle d’Aosta.
Sin dal suo primo discorso si percepì una sintonia particolare tra il Papa ‘alpinista’ e la regione: “Nel metter piede in questi luoghi, – disse davanti a una gremita piazza Chanoux – colpisce subito la constatazione di trovarsi in un posto privilegiato, che in breve spazio di terra raccoglie scenari di così grande bellezza: catene di monti, nevi, ghiacciai, fiumi, prati, fondovalli. Dal punto di vista delle dimensioni geografiche, la Valle d’Aosta risulta la più piccola Regione d’Italia, ma in essa si affacciano le cime più alte d’Europa”.
“È un palcoscenico naturale, – aggiunse – il più adatto ad elevare irresistibilmente l’anima in alto, per portarla alla contemplazione dell’Invisibile, che è lo stesso Autore delle bellezze della natura.”Il giorno successivo recitò l’Angelus sul Mont Chétif e regalò al mondo le straordinarie e indimenticate immagini incorniciate dal Monte Bianco. Parte da qui una lunga consuetudine che ha permesso alla Valle d’Aosta di accogliere il Pontefice per 10 soggiorni estivi a Les Combes di Introd, già a partire dal luglio del 1989. E successivamente negli anni 1990, 1991, 1994, 1995, 1997, 1999, 2000, 2001 e 2004.
Nel dicembre del 2003 la Valle d’Aosta donò al Papa l’albero di Natale: un abete di 27 metri che venne collocato al centro di Piazza San Pietro.
Sono stati numerosissimi gli itinerari e i sentieri percorsi dal Pontefice in Valle d’Aosta, fino a quando il fisico glielo ha permesso. Ma il luogo del cuore di Giovanni Paolo II è rimasto Les Combes di Introd, dove si trova la colonia salesiana e la residenza che ospitò lui e il suo successore Benedetto XVI. Nel borgo è ora allestita la Maison Musée Jean-Paul II in cui sono esposti oggetti, fotografie e documenti del Santo Padre documentando il particolare legame con questa terra. A pochi metri dal museo, la Cappella di San Lorenzo è diventata un santuario dedicato a San Giovanni Paolo II, che custodisce una reliquia del Santo Padre.
L’ultimo Angelus valdostano
E proprio nel pianoro di Les Combes, ora denominato Le Plan-du-Saint-Père, l’11 luglio 2004 Papa Wojtyła, affaticato dalla malattia, recitò il suo ultimo Angelus “valdostano”, affidando alle migliaia di fedeli presenti e ai milioni di spettatori collegati la sua ennesima e conclusiva testimonianza d’amore per la nostra terra:“In questa oasi di quiete, di fronte al meraviglioso spettacolo della natura, – sottolineò – si sperimenta facilmente quanto proficuo sia il silenzio, un bene oggi sempre più raro. Le molteplici opportunità di relazione e di informazione che offre la società moderna rischiano talora di togliere spazio al raccoglimento, sino a rendere le persone incapaci di riflettere e di pregare. In realtà, solo nel silenzio l’uomo riesce ad ascoltare nell’intimo della coscienza la voce di Dio, che veramente lo rende libero. E le vacanze possono aiutare a riscoprire e coltivare questa indispensabile dimensione interiore dell’esistenza umana.” ù
(re.aostanews.it)