Tiozzo (Fedagripesca):rivedere politica pesca per più aggregazioni
Roma, 13 mar. (askanews) – “La pesca italiana ha bisogno di più aggregazione e innovazione per valorizzare filiere e produzioni della flotta più numerosa d’Europa (17,5%). Per questo è importante rivedere la politica comune della pesca (PCP) indirizzando risorse alla creazione di ambienti di lavoro più confortevoli e sicuri che possano attrarre nuova forza lavoro a bordo dei pescherecci come a terra. Nei prossimi dieci anni ci sarà bisogno di aumentare di almeno il 30% il numero degli operatori ittici lungo tutta la filiera”. Lo ha detto Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative Fedagripesca, intervenendo al convegno “Il settore della pesca in Italia e l’Unione Europea: sfide ed opportunità”, organizzato dal Masaf a Roma in occasione della prima visita in Italia del Commissario europeo per la Pesca e gli Oceani, Costas Kadis.
“Un rilancio della competitività della pesca italiana, mediterranea ed europea che deve andare di pari passo con gli investimenti in sostenibilità” ha detto Tiozzo ricordando che in questa direzione “va l’impegno delle cooperative di settore e delle organizzazioni di produttori che giocano un ruolo centrale per dare più valore sul mercato alle produzioni nazionali e metterle al riparo da una concorrenza extra Ue che non è chiamata a rispettare gli stessi standard qualitativi e le stesse regole degli operatori europei”.
“Chiediamo all’Europa – ha concluso Tiozzo – un cambio di passo per riportare al centro delle scelte politiche comunitarie le esigenze dei diversi tipi di pesca che ci sono in Europa e una sostenibilità ambientale che non può essere piena se perde di vista l’aspetto sociale ed economico”.