Confagri Bologna: serve confronto urgente su fauna selvatica
Roma, 13 mar. (askanews) – Aprire un tavolo di confronto per definire strategie di gestione della fauna selvatica adeguate, che consentano di proteggere le imprese agricole senza rinunciare alla tutela della biodiversità, perché “il problema della fauna selvatica non può più essere ignorato: servono misure urgenti e un sistema di ristori equo ed efficace per garantire la sostenibilità delle attività agricole”. Così in una nota Davide Venturi, presidente di Confagricoltura Bologna, sottolineando la necessità di un piano di gestione efficace per contenere l’impatto della fauna selvatica. Nel corso del 2024 sono state diverse centinaia le domande di indennizzo per danni da fauna selvatica presentate dagli agricoltori bolognesi, con ungulati e volatili tra la specie maggiormente responsabile dei danni in agricoltura.
“La proliferazione incontrollata della fauna selvatica sta mettendo a dura prova le aziende agricole del nostro territorio – spiega in una nota – Ungulati, fagiani, oche selvatiche, nutrie, lepri, corvi, colombacci e persino pappagalli, come i parrocchetti dal collare, stanno causando danni sempre più ingenti alle coltivazioni. A questo si aggiunge la presenza sempre più diffusa dei lupi, che dalle zone collinari e montane stanno scendendo in pianura”.
Affrontare la problematica del lupo sta diventando sempre più urgente perché la sua presenza, un tempo limitata alle aree collinari e montane dove si sono registrati attacchi ad allevamenti bovini e ovini, si sta espandendo anche in pianura. “La situazione non può essere sottovalutata – sottolinea Venturi – Servono piani di controllo adeguati per tutelare le aziende agricole e zootecniche, che non possono essere lasciate sole a fronteggiare il problema”.
Un ulteriore nodo da sciogliere è la complessità delle procedure per ottenere i risarcimenti per i danni subiti. “Oggi gli agricoltori devono affrontare un iter burocratico lungo e farraginoso, con un ritorno economico minimo rispetto ai danni effettivamente subiti – aggiunge il presidente di Confagricoltura Bologna – Il risultato è che le imprese si trovano a sopportare da sole le conseguenze economiche di un problema che andrebbe invece affrontato con strumenti più efficaci e tempestivi. Se non si interviene in modo concreto, il rischio è la tenuta stessa delle aziende agricole, già messe a dura prova da altre criticità”.