Valorizzazione dell’artigianato: la legge punta su un sistema formativo integrato
La normativa prevede corsi di formazione permanente per l’apprendimento delle tecniche artigianali, programmi di orientamento rivolti ai giovani e formazione professionalizzante
Valorizzazione dell’artigianato: la legge punta su un sistema formativo integrato.Voto trasversale sulla legge per la valorizzazione dell’artigianato valdostano: ai voti della maggioranza (19) si aggiungono i 3 di Forza Italia e i 6 della Lega Vallée d’Aoste. Si astengono i 5 consiglieri di Rassemblement Valdôtain e le 2 consigliere di Progresso civico progressista
Creare un sistema formativo integrato per lo sviluppo dell’artigianato valdostano. E’ uno dei principali obiettivi di un disegno di legge che riunisce e aggiorna le norme esistenti in un testo unico in materia di tutela, valorizzazione e promozione dell’artigianato.
La formazione
Per centrarlo la legge, in discussione in Consiglio Valle, prevede corsi di formazione permanente per l’apprendimento delle tecniche artigianali, programmi di orientamento rivolti ai giovani, in collaborazione con le scuole primarie e secondarie della regione e formazione professionalizzante per migliorare la gestione aziendale e favorire la nascita di nuove imprese artigiane.
Un Comitato tecnico per la tutela e la valorizzazione dell’artigianato avrà il compito di aiutare la Giunta regionale a classificare le opere artigianali in base a criteri specifici come: i materiali utilizzati, le forme rappresentate, le tecniche di lavorazione, le funzioni d’uso dell’opera.Il disegno di legge modifica inoltre l’attuale Ivat, che assumerà il nuovo nome di L’Artisanà.
Per l’assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy «vi è la necessità di ringiovanire l’artigianato senza perdere di vista il fatto che partiamo dall’artigianato tipico di tradizione. L’obiettivo della legge è avvicinare il settore ai giovani. Rimettere a valore una normativa che in passato ha sostenuto il settore. L’introduzione di una Consulta darà voce agli artigiani. Dobbiamo trovare il modo di far partecipare chi è professionista e chi non lo è».
La relazione in aula
«Uno degli obiettivi più ambiziosi di questo provvedimento, assieme alla nuova classificazione dell’artigianato valdostano, è quello di creare sul territorio un sistema formativo integrato, che investe nel futuro del settore e nella crescita delle nuove generazioni con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati – ha illustrato in aula il consigliere Corrado Jordan (UV)-. La proposta di revisione delle leggi regionali parte dalla constatazione del nuovo contesto nel quale è comparso un artigianato moderno accanto a un artigianato legato alla tradizione e opera in due direzioni: di inclusione e di differenziazione accentuando in entrambi i casi l’identità del patrimonio culturale valdostano».
Ha proseguito Jordan: «La classificazione è comunque inclusiva, non stabilisce una gerarchia di valore tra artigianati diversi: ogni tipo di artigianato ha le sue peculiarità e la sua dignità. Questa classificazione ha inoltre il vantaggio di eliminare il termine “equiparato” (a quello tradizionale) il quale, con l’intento di differenziare, definisce però una posizione di subordine e di secondarietà nell’interesse, nell’importanza e nel valore. La nuova classificazione può rappresentare anche uno strumento di marketing per la commercializzazione dei prodotti, tramite l’adozione di più contrassegni – uno per tipo di artigianato – con l’obiettivo di differenziare e sottolineare l’identità dell’oggetto».
Ha concluso: «Nel futuro assetto delle politiche pubbliche di promozione dell’artigianato valdostano infine, è confermato il ruolo dell’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition, la cui nuova denominazione sarà L’Artisanà, ovvero di un ente pubblico strumentale della Regione che persegua l’obiettivo di sviluppare e promuovere – anche all’esterno del territorio regionale e in ambito internazionale – l’artigianato valdostano, con una particolare attenzione a quello storico-tradizionale che rappresenta il prezioso patrimonio immateriale della Valle».
Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha aggiunto: «Vi è stata un’attenzione particolare su questo disegno di legge: vi è stato un lavoro che arriva da lontano, alla ricerca di equilibri in un mondo dinamico e con punti di vista diversi. In questo mondo non c’è un interlocutore unico: c’è una biodiversità che rappresenta anche la sua vitalità. Vi sono due elementi essenziali: il primo è il valore identitario, che è stato ripristinato per evidenziare le tutele verso l’artigianato di tradizione e storico; il secondo è di responsabilizzazione, sia per la Commissione consiliare sia per il Comitato tecnico che dovrà trovare delle soluzioni tecniche da sottoporre alla politica per valorizzare al meglio questo settore».
(re.aostanews.it)