Riforma elettorale: sul referendum è scontro a sinistra
Rete Civica ed Europa Verde sostengono la via referendaria e promettono di impegnarsi nella raccolta di firme; strali da VdA Aperta
Referendum confermativo contro la legge elettorale regionale, a sinistra è frattura totale.
È questa la situazione emersa in giornata tra Rete Civica ed Europa Verde VdA una parte e VdA Aperta dall’altra.
Rete civica ed Europa verde a favore del referendum
In mattinata, infatti, Rete civica ed Europa Verde Vda, nel corso di una riunione, hanno deciso di sostenere l’ipotesi di referendum confermativo contro la modifica della legge elettorale regionale.
Questo, almeno secondo logica, potrebbe portare Chiara Minelli, in quota Rete Civica, a vestire i panni della settima consigliera propensa a chiedere di procedere con la consultazione, desiderio già annunciato da Fratelli d’Italia (fuori dall’aula) e appoggiato dai sei consiglieri della Lega.
L’alternativa alla richiesta dei consiglieri è quella di procedere alla raccolta di 2.117 firme entro tre mesi da mercoledì 5 marzo, data della pubblicazione della modifica della legge elettorale sul bollettino della Regione.
Rete Civica ed Europa Verde: «Sosteniamo la richiesta di referendum»
«La modifica affannosamente approvata da 19 consiglieri regionali non costituisce una riforma del sistema elettorale – si legge in una nota diffusa da Rete Civica e Europa Verde -. Si tratta piuttosto di un intervento limitato, settoriale e maldestro dopo che, da oltre dieci anni, tutti affermano che occorre una vera riforma per dare stabilità al sistema di governo regionale».
Per i due movimenti «la reintroduzione delle tre preferenze è un passo indietro rispetto alla scelta di pulizia e contro le cordate fatta nel 2019 e il sistema introdotto dalla leggina approvata non garantisce neppure un sostanziale equilibrio di genere nel voto, perché solo nel caso in cui si scelga di votare tre candidati uno deve essere di genere diverso – continuano -. Se ad esempio si votano due uomini il voto è valido; non è certo la stessa cosa della doppia di genere (un voto per un uomo e uno per una donna, come avviene praticamente in tutta Italia). Incredibilmente la legge è stata approvata fuori tempo massimo e in caso di referendum non potrà entrare in vigore in tempo utile per modificare le modalità di voto per le elezioni regionali già programmate per fine settembre 2025».
Rete Civica ed Europa Verde, infine, annunciano l’impegno «nella raccolta di firme e in tutte le iniziative opportune per sostenere la richiesta di referendum confermativo».
VdA Aperta: «Rete Civica e Verdi in soccorso di Fratelli d’Italia»
A stretto giro di posta arriva la nota di fuoco di VdA Aperta, che definisce «vergognosa» la posizione di Rete Civica e Verdi, che «viene in soccorso di Fratelli d’Italia», in attesa di capire se il sostegno arriverà dalla raccolta firme «in solitaria o con l’estrema destra o se la Consigliera Minelli firmerà con i leghisti».
Secondo il movimento, «la preferenza unica è la mortificazione della democrazia, serve solo a rafforzare il potere, già fuori controllo, dei Consiglieri regionali in carica – prosegue VdA Aperta -. Contro il controllo del voto c’è già lo scrutinio centralizzato. Contro le mafie, che comunque continuano a prosperare anche in Valle, serve una rivoluzione culturale e un reale ricambio della classe dirigente».
VdA Aperta vede nelle tre preferenze «un timido e insufficiente passo in avanti verso la parità di genere, ma è una proposta comunque migliore dell’attuale sistema – aggiunge il movimento -. Svilire uno strumento di partecipazione molto importante per chiedere ai valdostani se vogliono le tre preferenze di cui una di genere o il ritorno alla preferenza unica è pericoloso».
Poi un nuovo attacco.
«Rete Civica e i Verdi hanno deciso di sostenere questa posizione continuando a parlare “di una vera riforma per dare stabilità al sistema di governo regionale” che preveda l’elezione diretta del Presidente della Regione, con un sistema maggioritario, che solo loro e Fratelli d’Italia continuano a volere – conclude VdA Aperta -. L’Union e il PD hanno dimostrato ancora una volta di non saper governare, portando al voto l’ennesima legge con arroganza e mancanza di confronto, ma questo sistema non si sconfigge con la medesima arroganza, ma solo attraverso il confronto democratico».
(al.bi.)