Sanità, il monitoraggio dei LEA boccia la Valle d’Aosta; l’assessore: «non soddisfatti, ma i dati 2023 sono i migliori di sempre»
Gli indicatori analizzati dal monitoraggio non ci fanno raggiungere la sufficienza per l'assistenza sanitaria in due aree: distrettuale e ospedaliera
Sanità, il monitoraggio dei LEA boccia la Valle d’Aosta; l’assessore: «non soddisfatti, ma i dati 2023 sono i migliori di sempre».
Il monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza realizzato dal ministero della Salute boccia la Valle d’Aosta, giudicandola non sufficiente per l’assistenza sanitaria in due aree: distrettuale e ospedaliera.
Le regioni peggiori
Con la nostra regione sono bocciate anche Abruzzo, Calabria e Sicilia.
Le regioni virtuose
Le regioni virtuose sono invece Veneto, Toscana, Provincia di Trento, Emilia Romagna e Piemonte.
I dati sono riferiti al 2023.
Il monitoraggio effettuato valutando 24 indicatori, mostra il miglioramento dell’area ospedaliera in tutto il Paese, ad eccezione della Valle d’Aosta che non raggiunge il punteggio minimo.
Sanità ospedaliera
Per la sanità ospedaliera, il punteggio è un misero 53, 7 punti in meno rispetto alla penultima Sardegna e 9 punti in meno alle altre maglie nere Molise e Provincia di Bolzano.
Prevenzione
In tema prevenzione siamo al 9º posto, preceduti da Trento, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Piemonte, Umbria e Friuli Venezia Giulia.
Ultimi nella sanità distrettuale
Maglia nera per la sanità distrettuale, in fondo alla classifica con 35 punti, dietro alla Calabria a quota 40 e alla Sicilia a quota 44.
Marzi: «dati non soddisfacenti ma i dati del 2023 sono i migliori di sempre»
L’assessore alla Sanità Carlo Marzi e il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti
Non è d’accordo l’assessore alla Sanità Carlo Marzi che giudica «i dati 2023, i migliori di sempre» e spiega che la fotografia della sanità valdostana «non può essere inserita in modelli massimi e generalisti».
«Sappiamo benissimo di avere delle difficoltà e sappiamo che dobbiamo migliorare, ma proprio perchè siamo particolari e unici, sia per il territorio che per modello, riteniamo che dovrebbe essere chi fotografa ad adattarsi a noi o almeno ascoltarci e non noi a rincorrere modelli che non ci rappresentano».
Dati non soddisfacenti ma in miglioramento
In una nota, l’azienda Usl giudica «in miglioramento i dati valdostani, seppur ancora insoddisfacenti».
Per la prima volta infatti superano il punteggio soglia di 160.
Il sistema di valutazione ci penalizza
Secondo l’azienda, «la Valle d’Aosta ha avuto difficoltà nel sistema di valutazione Lea che è pensato per realtà più grandi e lineari e penalizza la specificità di una regione alpina con una popolazione piccola. Soprattutto, non riconoscono le scelte organizzative sanitarie effettuate grazie all’autonomia regionale».
Il miglioramento più evidente, secondo l’azienda Usl VdA è nell’area della prevenzione.
L’area ospedaliera migliora mentre quella territoriale rimane l’area più critica, in linea con il peggioramento a livello nazionale, anche a causa di continui cambiamenti nei criteri di misurazione e negli indicatori valutati.
«In merito all’area Territoriale ad esempio – spiega il direttore generale dell’azienda Usl Massimo Uberti – avere tre minuti in più di tempo per l’arrivo delle ambulanze rispetto allo standard nazionale (uno in meno rispetto allo scorso anno) è a mio parere un successo.
Lo standard è calibrato su un territorio con città, pianura, collina e montagna e non applicabile perciò a una regione interamente montagna».
Confusione di dati che disorienta
Il dottor Uberti rileva una certa confusione che disorienta anche gli addetti ai lavori.
«Da fine anno scorso ad esempio sono state presentate diverse indagini; quella di Agenas sulla Valutazione multidimensionale delle aziende forniva una valutazione negativa per la Prevenzione e positiva per il Territorio mentre oggi, poche settimane dopo, la valutazione LEA è opposta.
Nello studio di Agenas veniva giudicato basso il livello di attrezzature che invece nello studio ‘Sistema Salute’ di soli 4 giorni precedente è giudicato molto buono.
È evidente che serva un approfondimento così come serve un riordino dei sistemi di valutazione a livello centrale» spiega il dottor Uberti.
Per l’anno 2024 puntiamo sulla conferma della piena positività della prevenzione, al raggiungimento dello stesso risultato per l’Ospedale e a un netto miglioramento del Territorio e per l’anno successive alla positività in tutte e tre le aree»ha concluso il dottor Uberti.
(c.t.)