Saint-Pierre: 23 marmotte della Cracking art nel borgo e al castello
La mostra diffusa – che fa parte del progetto di comunicazione dedicato alla marmotta del Lyskamm - potrà essere ammirata fino a fine marzo
Saint-Pierre: 23 marmotte della Cracking art nel borgo e al castello.
All’ingresso della casa comunale
Al castello e nei dintorni, nel cortile della scuola, alla Cofruits, all’ingresso della casa comunale.
23 marmotte della Cracking Art omaggio alla marmotta del Lyskamm
23 marmotte della Cracking Art costituiscono la mostra diffusa che da ieri, lunedì 24 febbraio, si può ammirare a Saint-Pierre.
Si tratta di una nuova fase del progetto di comunicazione dedicato alla marmotta del Lyskamm.
«Una sorta di invasione pacifica delle marmotte che si risvegliano dal letargo e con la loro presenza connotano il territorio dove i visitatori possono scoprire la marmotta del Lyskamm, che dalla scorsa estate è conservata in una speciale teca nel Museo di Scienze Naurali Efisio Noussan, nel Castello di Saint-Pierre – commenta la Dirigente della Struttura Biodiversità, Sostenibilità e Aree naturali protette dell’Asessorato alle Opere Pubbliche, Territorio e Ambiente Santa Tutino.
Crediamo di poter così offrire al pubblico un’opportunità unica e singolare per riflettere su questo animale simbolo della montagna e sul suo ruolo nell’ecosistema montano e nel nostro ambiente. E questa riflessione viene associata anche ad un messaggio di sostenibilità».
La marmotta, tra uomo e ambiente montano
«Siamo entusiasti di portare la nostra arte in un contesto così suggestivo e ricco di significato – commenta Paolo Bettinardi, amministratore delegato di Craking art -.
Le nostre installazioni vogliono stimolare il pubblico a osservare la natura con occhi nuovi, sottolineando l’importanza della biodiversità e della sostenibilità. La marmotta è un animale simbolico, capace di evocare il legame tra l’uomo e l’ambiente montano, e siamo felici che la nostra arte possa contribuire a questa narrazione».
Gli artisti del collettivo: un sogno nel cassetto
«Rappresentare la marmotta era uno dei nostri sogni nel cassetto e il sogno è probabilmente un elemento assai presente durante i suoi lunghi periodi di sonno – affermano gli artisti del collettivo -.
Celebrare la vita attraverso il gioco, attività prediletta della marmotta quando è sveglia, è per noi motivo di grandissima soddisfazione e ci auguriamo che la presenza delle nostre opere sia ulteriore motivo di richiamo per venire a visitare questo bellissimo museo che racconta la storia di territori a noi familiari».
Il commento dell’assessore al Territorio Davide Sapinet: «arte, natura e sostenibilità»
«L’inserimento delle marmotte della Cracking Art, realizzate in plastica rigenerata, si inserisce perfettamente nel piano di comunicazione e di valorizzazione della Marmotta del Lyskamm – spiega l’assessore alle Opere Pubbliche, Territorio e Ambiente Davide Sapinet -.
Riteniamo inoltre che il progetto abbia anche un elemento valoriale per noi importante e che si ritrova nell’attenzione verso le produzioni ecosostenibili.
Oltre alla mostra, l’amministrazione regionale è impegnata nell’individuazione, d’intesa con il Comune di Gressoney-La-Trinité, di altre iniziative di comunicazione che valorizzino il territorio dove è stato ritrovato l’esemplare.
Invitiamo quindi tutti a visitare la mostra e a scoprire il legame tra arte, natura e sostenibilità».
(re.aostanews.it)