Società di servizi: personale socio sanitario verso nuovo ente e contratto del comparto unico regionale
Presentato ai sindacati lo studio commissionato dalla Regione per la creazione di un ente strumentale che assorba assistenti sociali, educatrici, oss e operatori di sostegno dipendenti della Società di servizi, ma anche dei CEA regionali e delle microcomunità per anziani delle Unités des Communes
Il primo passo verso l’applicazione del contratto del comparto unico regionale al personale socio sanitario assistenziale ed educativo della Società di servizi, ma anche dei CEA e delle microcomunità delle Unités.
Può riassumersi così il risultato dello studio commissionato dalla Regione a un consulente esterno, finalizzato alla costituzione di un Ente strumentale che si occupi della gestione dei servizi alla persona.
Società di servizi: dipendenti verso il contratto del comparto unico
Questa nuova realtà immaginata dallo studio, tra le altre cose, prenderebbe il posto della Società di servizi per tutto ciò che riguarda la gestione di assistenti sociali, educatrici, oss e operatori di sostegno.
Le prime risultanze di questo studio sono state illustrate lo scorso 18 febbraio alle sigle sindacali, che pur riservandosi osservazioni dopo l’analisi del documento, sembrano accogliere con favore il passo in avanti.
L’Ente che sostituirà la Società di servizi
Secondo quanto spiegato da Igor De Belli (Fp Cgil), Chiara Pasqualotto (Cisl Fp) e Mauro Cretier (Savt Fp), il documento illustrato dalla Regione presenta tre punti fondamentali.
Il primo riguarda la natura giuridico amministrativa della nuova creatura, che dovrebbe diventare un Ente pubblico economico.
Questo, inizialmente, incorporerà il personale socio sanitario assistenziale ed educativo della Società di servizi (assistenti sociali, educatrici, oss ed operatori di sostegno), insieme a quello dei CEA regionali (centri diurni disabili) e delle microcomunità per anziani delle Unités des Communes.
Verrà applicato il contratto collettivo del comparto unico
Altra novità, forse la più attesa, è la volontà del nuovo ente di applicare al personale il contratto collettivo regionale di lavoro del Comparto unico.
Infine, lo stesso personale conserverebbe il proprio trattamento giuridico e previdenziale di provenienza.
Sindacati si riservano osservazioni
Accolgono con uno sprazzo di ottimismo la novità i sindacati della funzione pubblica.
«Ci siamo riservati di fare i dovuti approfondimenti su quanto illustrato – spiegano in una nota Igor De Belli, Chiara Pasqualotto e Mauro Cretier -. Abbiamo rimarcato fin da subito l’interesse a migliorare la natura contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori della Società di servizi, nonché a preservare la natura professionale e l’inquadramento giuridico del personale regionale e delle Unités».
Le sigle sindacali si premurano di «tenere costantemente aggiornato tutto il personale coinvolto, anche per il tramite di assemblee distribuite su tutto il territorio regionale».
(al.bi.)