Festival di Sanremo, Jvli: «È tutto folle, percepiamo un’energia bollente»
Le parole del produttore valdostano dopo il grande successo di Balorda nostalgia
«È tutto folle. C’erano di certo aspettative alte, ma percepiamo un’energia bollente». Parole di Julien Jvli Boverod, coautore del brano Balorda nostalgia portato sul palco da Olly, assoluto protagonista al Festival di Sanremo.
«Sentiamo la gente dentro il viaggio di Olly, lo sta capendo e lo sta sostenendo in maniera clamorosa – aggiunge -. È assurdo, dal nostro punto di vista è una tappa entusiasmante e per l’ennesima volta cambia tutto. Ad esempio il numero di chi guarda le mie storie è passato da qualche migliaio a più di 40 mila persone».
La leadership negli ascolti su Spotify
La significativa leadership negli ascolti su Spotify e nelle visualizzazioni sui profili ufficiali del Festival, lo straordinario e trasversale consenso social viaggiano accanto a un travolgente affetto concretizzatosi, ancora prima dell’annunciato riconoscimento della terza serata Sanremese (Olly votato tra i cinque migliori insieme a Coma Cose, Brunori Sas, Irama e Francesco Gabbani), con il flash mob di mercoledì pomeriggio. 5 mila persone sotto il balcone da cui si sono affacciati Olly, Jvli e i loro amici più stretti hanno letteralmente bloccato la viabilità della città.
Jvli: «È stato allucinante»
«Ma cos’è successo? È stato allucinante, aprendo le finestre non ci credevamo. Il nostro primo commento è stato senza senso – esclama Jvli -. Quel condividere tutti insieme delle emozioni ci ha riportato a ciò che proviamo quando andiamo da Vasco, nostro punto di riferimento. Di fronte a quello spettacolo eravamo senza parole. Ho trascorso tutta la notte a guardare i video di quei momenti, è stato pazzesco».
E pazzesco è probabilmente il termine adeguato per un appuntamento organizzato in poche ore che anche nella memoria storica dei festivalieri d’antan non ha precedenti.
«Vedere questo affetto mi tranquillizza, penso a quando vado a vedere la Samp – dice ancora il produttore valdostano -. Lì emoziona il sostegno costante di chi conosce la tradizione, la storia, i valori. Un sostegno che c’è a prescindere dai risultati. Le persone si sentono nostri amici, probabilmente perché cerchiamo di mantenere sempre lo stesso spirito».
Il bagno di folla
Quel bagno di folla ha oscurato la mancata presenza nella cinquina preferita di martedì. «Quella mancanza, paradossalmente, ci ha permesso di prendere respiro – racconta -; per qualche attimo abbiamo avuto il senso di un minore carico. Abbiamo allontanato per qualche attimo le responsabilità».
Abbandonato il palco, il riscontro è stato però da subito evidente. «Siamo consapevoli che c’è stata immediatamente una grande risposta – ragiona -. Il nostro campionato è infatti fuori con il percorso delle canzoni».
La presenza di Jvli sul palco
Alla fine (al contrario di quanto dichiarato prima dell’inizio del Festival) Jvli è presente al Teatro Ariston durante le esibizioni.
«Visto che i tempi si sono dilatati abbiamo deciso di condividere i momenti insieme nei camerini per scambiarci qualche battuta e alleggerire la tensione – aggiunge Boverod -. Fa bene all’anima essere con gli amici, replichiamo lo stesso copione e la stessa atmosfera che viviamo in casa».
Lo stesso pensiero guida la scelta per la serata di venerdì dedicata alle cover. «Vogliamo che sia come un nostro concerto, sia per il brano (Il pescatore, già proposto, associato a Meno male che c’è il mare, in conclusione dei live) che per il mood.
Con Goran Bregović e dodici artisti di ogni parte del mondo sarà un’enorme festa».
Senza nascondersi, è inevitabile parlare anche di un’ipotetica vittoria. «È Innegabile che sia una parola che ricorre, è normale dato che arrivano domande e titoli in continuazione, ma per me ha quasi una connotazione negativa; quasi intimorisce la possibilità di giocarsela. Sarebbe ottimo finisse adesso; vedendo tutto quello che ci sta succedendo attorno», sorride Jvli.