Raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, nascerà un Comitato tecnico binazionale
L'organo andrà a valutare fattibilità, costi e possibilità relative alla costruzione della seconda canna del traforo rossonero
La costituzione di un comitato tecnico binazionale per studiare fattibilità, costi e valutare il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco.
Questa la novità emersa dal consiglio regionale, dove il capogruppo di Rassemblement Valdôtain, Stefano Aggravi, ha chiesto delucidazioni dopo la firma della dichiarazione di intenti tra Valle d’Aosta e Conseil général de la Haute-Savoie e, soprattutto, dopo la notizia che le autorità francesi non prenderanno parte alla consultazione transfrontaliera sul Piano trasporti 2035.
Tunnel del Monte Bianco: comitato tecnico binazionale
A rispondere il presidente della Regione, Renzo Testolin, che ha evidenziato come la decisione francese non avrà «effetti particolari» sul piano dei trasporti, in quanto il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco fa parte solo dello «scenario evolutivo» del documento.
Testolin ha sottolineato come «le interlocuzioni con le autorità francesi non sono prettamente di competenza della Regione», la quale ha ribadito ancora una volta la propria posizione in materia di sicurezza, fluidità del traffico ed esigenza di collegamenti «strategici tra Italia e Francia».
Il Piano, infatti, punta a inserire il discorso relativo al Monte Bianco «nel contesto internazionale», tirando così in ballo le autorità delegate a prendere decisioni in materia.
Questo pare aver smosso qualcosa, anche se «la dichiarazione di intenti sottoscritta con il Conseil général de la Haute-Savoie non parla espressamente del Tmb, dato che la questione esula anche dalle competenze del Conseil général – ha continuato Testolin -. Una condivisione di intenti tra le due popolazioni, però, potrà essere utile».
Testolin ha poi ribadito la sintonia con il Ministro degli esteri, Antonio Tajani, e ha rivelato la «prossima istituzione di un Comitato tecnico binazionale per studiare fattibilità e costi, utile a valutare il possibile raddoppio del Traforo – ha spiegato ancora -. È l’inizio di un percorso pragmatico per capire se dal punto di vista politico ci siano l’intenzione e la possibilità di assumere delle decisioni sulla base di dati concreti e non solo di ipotesi».
Il presidente della Regione ha poi ribadito la volontà di proseguire con «azioni di stimolo» per arrivare a «una soluzione definitiva alla situazione del Tunnel del Monte Bianco» e ha ricordato come l’incontro di Nizza del 7 febbraio del Comitato di cooperazione transfrontaliera ha consentito di «prendere anche dei contatti con “l’incaricato di missione”, per curare le analisi sul traforo e sui valichi alpini».
Aggravi: «Più che utile il Comitato di cooperazione»
Stefano Aggravi ha considerato «la creazione del Comitato di cooperazione e dell’incaricato di missione più che utili per trovare una soluzione che, non necessariamente, deve passare soltanto dalla Valle d’Aosta – ha osservato -. In passato abbiamo visto come i problemi di circolazione al Fréjus si siano ripercossi su tutti gli altri trafori, compresi quelli valdostani. È necessario però che la nostra Regione sia presente quando saranno messe a terra le decisioni».
(al.bi.)