Festival di Sanremo: la ‘Balorda nostalgia’ di Olly e Jvli strappa applausi
Il brano non è nella top five della prima serata ma ha concrete chances; i primi cinque, in ordine sparso sono Achille Lauro, Giorgia, Brunoris Sas, Lucio Corsi e Simone Cristicchi
Festival di Sanremo: la ‘Balorda nostalgia’ di Olly e Jvli strappa applausi.
(dal nostro inviato a Sanremo Luca Mauro Melloni)
La “Balorda nostalgia” di Olly e Jvli avvolge il 75º Festival di Sanremo.
Il brano, di cui è coautore il produttore e musicista valdostano Julien Boverod, conferma le attese, strappa applausi alla Sala Stampa, al Teatro Ariston e spopola impareggiabile in rete.
Il post più apprezzato della prima serata della Festival
Con quasi 120mila likes ottenuti sul profilo ufficiale del Festival risulta essere il post più apprezzato della prima serata.
Così, nonostante “Balorda nostalgia” non rientri alla fine nella cinquina preferita dalla giuria di giornali, radio, tv e web, Olly e Jvli ribadiscono con forza ciò che si vociferava già alla vigilia.
Possono concretamente e credibilmente giocarsi le proprie chances nel corso della settimana.
Il pezzo, che abbraccia nell’immediato i sentimenti del pubblico, posa su una melodia emozionale alcune frasi che da domani ipotizziamo dedicate vicendevolmente.
Immaginiamo i versi “Tornare a quando ci bastava ridere, piangere, fare l’amore e poi stare in silenzio per ore fino ad addormentarci sul divano con il telecomando in mano” o “Non so più come fare senza te, te che mi fai, vivere e dimenticare, tu che mentre cucini ti metti a cantare” intonati a squarciagola come accaduto con la fortunata hit Devastante.
Qui il video.
I primi cinque in classifica della prima serata
Non si conosce il reale ordine della classifica, ma i cinque artisti attualmente in testa sono Achille Lauro e Giorgia, ampiamente accreditati come plausibili protagonisti, i cantautori Brunori Sas e Lucio Corsi e Simone Cristicchi che, grazie a una canzone struggente dedicata al diventare “genitore dei propri genitori”, commuove giornalisti, platea, conduttori e probabilmente milioni di ascoltatori, imponendo attraverso l’intensità della sua narrazione la propria candidatura.
Pioggia e una marea di gente
Il bucato di Olly… ‘(…) la signora affacciata al IV piano con la sigaretta in bocca mentre stendeva il suo bucato (…)’
Il responso giunge al termine di una lunga giornata piovosa.
Il tempo inclemente non placa il ribollente entusiasmo della città ligure.
Le vie sono intasate, la musica risuona da truck, negozi e balconi, i temporary store aperti per l’occasione da alcuni concorrenti sono letteralmente presi d’assalto.
La rincorsa al cantante o al vip di passaggio è frenetica.
Anche sotto gli ombrelli che colorano le vie la battaglia per il selfie da postare non ha età, la competizione è aperta dai 6 ai 90 anni.
La sensazione visiva è che il seguito del Festival, aiutato evidentemente dalla partecipazione in gara di artisti ascoltati e apprezzati dalle nuove generazioni, sia in crescita esponenziale, anno dopo anno.
«La musica, come la vita si può fare in un solo modo, insieme»
Alle 20 e 45 prende ufficialmente il via l’edizione 2025 con le parole dell’indimenticato Ezio Bosso, “Ricordatevi sempre, la musica come la vita si può fare solo in un modo, insieme”.
La Sala Stampa batte le mani a tempo per Gaia e soprattutto per i Coma Cose, la “Cuoricini” della coppia milanese veste i panni del tormentone dopo il primo ascolto.
Tony Effe, Rose Villain, Fedez e gli altri
Oltre ai nomi precedentemente citati, ricevono apprezzamenti Elodie, Francesco Gabbani e Willie Peyote, sorprende la mutazione fisica e artistica di Tony Effe che stornella in romano, mentre nel corso delle esibizioni cresce il gradimento verso Rose Villain e soprattutto Fedez.
Accolto freddamente, il rapper viene invece salutato con accorata partecipazione.
La più straniante antitesi è quella che si vive in pochi minuti tra il brano volutamente “street” di Shablo (con le voci di Guè, Tormento e Joshua) e la melodia classica di Massimo Ranieri.
Secondo la volontà di Carlo Conti, scorrono con inusuale rapidità i 29 concorrenti, interrotti brevemente solo dal Papa, da Raf e da Jovanotti che per mezz’ora trasforma l’Ariston in un suo Beach Party, confermandosi per l’ennesima volta il performer migliore in Italia.
«Già ero gasato prima, figurarsi dopo l’infortunio (un incidente in bicicletta, a Santo Domingo, che lo ha costretto a un lungo e complicato stop).
Sorpassata la mezzanotte, riescono a lasciare il segno anche il romantico Bresh e i The Kolors, pronti a inanellare un’ennesima hit.
È solo la conclusione del primo atto, il carrozzone musicale, umano e mediatico sanremese è appena partito.