Sanremo, il pezzo di Jvli Boverod per Olly quotato per la vittoria
Il musicista e produttore valdostano Julien Boverod frena: «preferiamo non avere troppe aspettative perché all'esterno ce ne sono già tantissime»; per la terza volta a Sanremo, Jvli firma "Balorda nostalgia" per Olly
«Aspettative preferiamo farcene poche, perché percepiamo come all’esterno ce ne siano già moltissime» sorride Julien Jvli Boverod a una settimana dall’inizio del Festival di Sanremo.
La terza partecipazione
Il musicista e produttore valdostano sarà presente alla kermesse della canzone italiana, in programma al Teatro Ariston e su RaiUno da martedì 11 a sabato 15 febbraio, per la terza volta consecutiva.
Questa volta Jvli firma il brano Balorda nostalgia prodotto nuovamente per Olly, accreditato da colleghi e bookmakers come protagonista della gara, con cui aveva partecipato nel 2023 con il brano Polvere.
Lo scorso anni Boverod ha lavorato con Fred De Palma per Il cielo non ci vuole e con Emma per Apnea.
«Nonostante le importanti soddisfazioni degli ultimi tempi è comunque sorprendente ascoltare artisti come Elodie che indicano Olly quale sorpresa o addirittura vincitore dell’edizione» commenta il musicista valdostano.
Balorda nostalgia, un brano scritto tra amici
I clamorosi riscontri dell’album Tutta Vita, divenuto disco di platino, e del tour invernale aiutano però il produttore valdostano nell’approccio alla kermesse.
«Paradossalmente non sento la stessa pressione degli altri anni – spiega Boverod – forse perché c’è la convinzione di presentare un qualcosa che oggi ci rappresenta perfettamente. Il brano è stato scritto tra amici, semplicemente usando voce, chitarra e il piano di Pierfrancesco Pasini» spiega.
«A partire da una creazione informale ci troveremo sul palco di Sanremo, sull’onda di giudizi così favorevoli, con alle spalle un periodo e risultati davvero importanti e la possibilità di esporci ulteriormente ad un pubblico trasversale e unico come quello del Festival. Credo che sia il sogno di chiunque viva di musica».
Per Jvli Balorda nostalgia si inserisce a pieno nel mondo musicale del disco.
«Rientra nel filone e nel progetto di Tutta vita, è un proseguimento del nostro percorso e anche una maniera di ringraziare coloro che ci hanno supportato. In un periodo storico in cui sempre meno gente ascolta interamente gli album è stato fondamentale avere la conferma che il nostro lavoro è stato accolto e ascoltato nella sua completezza».
La gratificazione per Olly e Jvli proviene dai singoli risultati delle varie tracce: «Stanno andando tutte bene, non ci sono brani rimasti indietro o snobbati. Certamente Per due come noi e Devastante, che è presente da quasi un anno nella top 50 di Spotify, sono inamovibili».
«È però un segnale forte che un’altra canzone che sta andando ottimamente, Scarabocchi (30 milioni di ascolti su Spotify), non sia tra le prime tracce, ma sia addirittura la numero 10 dell’album secondo l’ordine di una storia che volevamo raccontare con senso. Il pubblico ha ascoltato, capito il disco, vi si è immerso e ha affrontato il viaggio musicale traccia dopo traccia, seguendo quello che avevamo in mente e sperato. Adesso il viaggio continua con la canzone sanremese» racconta Boverod.
Duetto con Bregović
Nella serata dei duetti Olly e Jvli proporranno Il pescatore di Fabrizio De André, supportati dal compositore Goran Bregović.
«Non volevamo che fosse una collaborazione basata sul cantato e desideravamo che venisse trasmessa in tre minuti l’idea di festa. Riarrangiare il brano con lui è stato un privilegio e un onore. Abbiamo scelto una canzone che, unita a Meno male che c’è il mare, proponiamo già nei live. Ci sembrava un giusto collegamento con le emozioni vissute e condivise con i fan».
Il successo degli ultimi live
A proposito di ciò il pensiero di Jvli torna rapidamente alle date dal vivo di dicembre.
«È stato bello osservare persone di tutte le età, non solo molto giovani, ma anche miei coetanei e gente ancora più grande. Osservare questa folla è una soddisfazione che si capta con forza dal palco e allo stesso tempo è come sentirsi a casa con gli amici, magari condividendo gli stessi sogni» racconta il musicista.
«Forse è anche questo che ci ha permesso di legare così intensamente con chi è venuto ai live, mi sono sentito parte di un grande gruppo. Adesso è pazzesco pensare che, ancora prima del Festival, sono già sold out diverse date nei palazzetti dell’autunno e addirittura di marzo 2026».
(luca mauro melloni)