La carica di Federica Brignone in vista dei Mondiali di sci alpino: «A Saalbach andrò a tutta, è l’unico modo che conosco per vincere»
La Tigre di La Salle debutta domani mattina in superG nella rassegna iridata austriaca: «Darò il massimo, so di poter fare filotto così come di tornare a casa a mani vuote»; il fratello Davide: «Non l'ho mai vista sciare così bene»
La carica di Federica Brignone.
Andare al 100%, «unico modo per arrivare a medaglia», ma senza pressioni, perché alla fine «i Mondiali sono gare di sci come tutte le altre».
C’è tutto il pensiero della Tigre di La Salle riassunto in queste parole pronunciate a pochi giorni dal grande appuntamento con Saalbach 2025.
La rassegna iridata si è aperta ieri con il favoloso oro dell’Italia nel parallelo misto a squadre firmato anche dalla 18enne Giorgia Collomb.
Il programma dei Mondiali di Saalbach
Domani, giovedì 6 febbraio, toccherà al superG femminile, seguito, venerdì, da quello maschile.
Il fine settimana sarà dedicato alla discesa libera: sabato le donne, domenica gli uomini.
Lunedì 11 toccherà alla combinata a squadre femminile, il giorno dopo a quella maschile.
Gran finale con le prove tecniche: gigante femminile giovedì 13, gigante maschile venerdì 14.
Sabato 15 ci sarà lo slalom femminile, domenica 16 chiusura con quello maschile.
Federica Brignone è una delle favorite per i Mondiali di Saalbach
Un’edizione, la numero 48, che vede la strepitosa Tigre di La Salle partire con tanti favori del pronostico (o almeno tante fiche puntate su di lei) in tre discipline, vista la strepitosa che ci e si sta regalando.
Vetta della generale di Coppa del Mondo, pettorale rosso in discesa, podio in superG e gigante, ma anche una sciata sopraffina unita a una consapevolezza che forse non si erano mai viste così nitide, belle e scintillanti.
Il tutto dopo il meritato riposo tra le sue montagne, in un anno in cui stanno cadendo in serie, oltre ai continui record, anche tanti tabù.
E chissà che, dopo aver sfatato i tabù discesa libera, Cortina e Semmering, non arrivi qualche preziossimo oro a fare compagnia a quello di combinata agguantato a Courchevel.
Federica Brignone: «Settimana in Valle molto bella»
La natura le ha dato una mano, regalandole un bel po’ di “powder” per i suoi giorni di relax a contatto con la natura. Federica, come sta?
«Anche lo scorso anno ero tornata un paio di volte a casa ed ero stata molto fortunata, potendomi godere delle belle giornate di freeride. Viviamo in un posto magnifico, uno dei pochi in cui comunque viene neve tutti gli anni. Questa settimana è stata molto bella, anche se il primo giorno c’era forse fin troppa neve, non potevo andare veloce come mi sarebbe piaciuto (ride sorniona ndr.).
Io amo fare queste cose, mi sono sono sempre piaciute ed è stata davvero la settimana perfetta per tornare a casa. Ho fatto due giorni su quattro di “powder”, è utile, ma ovviamente devo concentrarmi anche sull’allenamento e il riposo, visto che erano giorni di stacco. Gennaio è stato un mese molto tosto, ho messo gli scarponi quasi tutti i giorni, con un susseguirsi incredibile di gare, sessioni con i media, impegni in presenza, insomma sempre sotto ai riflettori. Non ho avuto momenti per me e questa settimana ci voleva».
Federica Brignone: «Mi vedo molto bene, sono un paio di anni che scio sempre meglio»
Suo fratello Davide, in tempi non sospetti, ci aveva raccontato di non averla mai vista sciare così bene. Lo stesso concetto è stato ribadito da Deborah Compagnoni. Lei come si vede?
«Mi vedo molto bene, come dice Davide. La trasferta in Argentina è stata forse il periodo di allenamento più proficuo della mia carriera. Sono un paio di anni che, onestamente, scio sempre meglio. Sono lucida, in allenamento e in gara, scio bene in tutte le condizioni, ho un buon feeling in tutte le discipline e con i materiali. Certo, è tutto frutto del lavoro, non è caduto dal cielo. Mi sento quasi senza paura, sono cosciente di quello che sto facendo in pista e riesco a esprimere il mio potenziale sugli sci.
In Argentina, in 25 giorni, ho sciato sempre bene. In passato ho avuto momenti simili, ma non tutti i giorni. Forse sto crescendo da questo punto di vista, miglioro il feeling su più condizioni e su più nevi. Ho lavorato molto a livello mentale e tendo ad avere l’atteggiamento giusto anche nelle condizioni difficili e più pericolose. Ho fatto un percorso fondamentale e, anche grazie a Davide, lo sto portando sugli sci».
Federica Brignone: «Non aspiro ai record, punto a portare in gara quello che so fare»
Il tassametro dei suoi record sta continuando a correre inesorabilmente. Si volta mai a guardarlo ogni tanto? Che sensazione le dà?
«Sì e no. I record non sono una cosa a cui aspiro. Il mio obiettivo, al momento, è quello di riuscire a portare in gara quello che so fare sugli sci, perché quando lo faccio mi rende orgogliosa e mi porta ad avere risultati. Ovvio che ogni tanto ci scherzi con Davide. D’altronde, siamo grandi appassionati di sport e come tutti guardiamo le statistiche e i numeri. Tutto ciò, sicuramente, mi rende molto orgogliosa, mai avrei pensato di poter arrivare, ad esempio, a oltre 30 vittorie in Coppa».
Federica Brignone: «Posso togliermi ancora grandi soddisfazioni»
Quest’anno, in Coppa del Mondo, è riuscita sfatare sia il tabù Cortina che quello discesa libera: c’è qualche sassolino da levarsi in vista di Saalbach o quanto fatto a Courchevel-Méribel le basta già?
«E anche il tabù Semmering (sorride ancora ndr.). Quanto fatto a Courchevel bastava già, ma ora, in un altro Mondiale, se faccio il mio posso ottenere altri risultati. Ovviamente, dipende da me, ma non solo. Se penso a sci, performance e a quello che devo mettere in pista, posso togliermi grandi soddisfazioni; quello che fanno le avversarie, come sempre nello sci, non posso controllarlo».
Federica Brignone: «Mai avrei pensato di indossare il pettorale rosso in discesa»
Avrebbe mai immaginato di indossare il pettorale rosso in discesa?
«No, non l’avrei mai pensato. Prima di Garmisch mi sono detta “almeno per una gara l’avrò indossato”. È per quel motivo che al traguardo ero così sorpresa; le più pericolose erano già tutte scese ed ero prima. All’arrivo io guardo solo il mio schermino e vedo solo nome e posizione, non il centesimo di vantaggio o chi ci fosse al comando. In partenza avevo visto solamente le discese di Suter e Gut-Behrami per analizzare degli aspetti sulle linee. Per il resto, ero concentrata sul fare le cose giuste, soprattutto visto che il giorno prima in prova pagavo moltissimo sul piano e non ero così decisa. Non me l’aspettavo, ero davvero felicissima».
Federica Brignone: «Le tre uscite in gigante mi bruciano»
Se in libera, appunto, e superG sta facendo sfracelli, in gigante, pur sciando quasi sempre alla grande, ha inanellato tre uscite: come se lo spiega?
«Mi brucia abbastanza. Il gigante, forse, è la disciplina in cui sto sciando meglio, dove sono andata ancora meglio in preparazione, dove mi sento più sicura e dove sto andando più forte rispetto alla concorrenza. A Kranjska Gora, ad esempio, non ero molto a mio agio e Hector in quelle condizioni è più forte. Ma Kronplatz e Killington mi fanno arrabbiare. Per un errore la sto pagando cara, mi sono giocata una vittoria o un podio inanellando degli zero scomodi, come se non fossi partita. Assurdo, ma il nostro sport è così, è cattivo: qui sbagli un colpo e sei fuori. Mi dispiace tantissimo, visto che credo di non aver mai sciato così bene».
Federica Brignone: «Ai Mondiali posso fare filotto o anche zero»
Lei è l’unica atleta italiana ad aver vinto in quattro discipline diverse e ha dimostrato più volte di poter lottare sempre e comunque per le posizioni di vertice: ha chance di poter fare filotto nella rassegna iridata?
«Si, ma c’è anche la possibilità che faccia zero. Ci sono entrambe le possibilità, come sempre accade nel nostro sport».
Federica Brignone: «A Saalbach andrò a tutta, è l’unico modo che conosco per vincere»
Lei ha dichiarato, anche dopo Kronplatz, di andare sempre e comunque al massimo; come nella vita di tutti i giorni, gestire e vivacchiare non fa per lei. In vista di Saalbach si è posta un obiettivo o andrà a tutta e poi si vedrà?
«Il mio obiettivo, nelle gare a cui partecipo, è di mettere il 100% e andare a tutta. È l’unico modo che ho per vincere delle medaglie e ottenere risultati. Se faccio il 100% sono lì, vicina, anche se non dipende solo da me. Io voglio stare tranquilla e riuscire a fare quanto ho già fatto in tantissime gare; in oltre il 60% ho messo il giusto atteggiamento e spero di farlo anche ai Mondiali. D’altronde, non sono nient’altro che altre gare di sci. In questo momento, ho una sciata veloce, potente e se faccio il 100% ho buone possibilità. Se non do il massimo, invece, non ho alcuna possibilità. Nessuna di noi scende per gestirsi, perché nessuna se lo può permettere per arrivare a medaglia. Non possono farlo nemmeno Odermatt o Shiffrin».
Davide Brignone: «Deve pensare di sciare al massimo»
A fine estate la sua analisi («non ho mai visto Fede sciare così bene») è stata ben più che precisa e puntuale, visti i responsi sul campo. Ma d’altronde, non può essere altrimenti, visto che nessuno meglio di lui può conoscere ogni singolo aspetto della sorella-campionessa.
E anche in vista di Saalbach, Davide Brignone ha le idee ben chiare su cosa aspettarsi.
«La cosa importante è andare lì e fare le gare al massimo – analizza Davide Brignone, allenatore del team in rosa della nazionale azzura, ma ovviamente con particolare riferimento alla Tigre di La Salle -. Federica può vincere gigante, superG, discesa, una sola o tutte e tre, ma anche nessuna di queste; è davvero tutto possibile e lo mettiamo in conto. Se dovesse accadere la peggiore delle ipotesi, però, non ci dispereremmo».
Il tecnico italiano prova a fare le carte alla rassegna iridata della sorella.
«So che ha la possibilità di fare bene, ma sappiamo anche che può fare bene se si concentra solamente su questo aspetto, non sicuramente sul fatto di andare lì per fare medaglia – evidenzia -. In una rassegna come questa, bisogna semplicemente pensare a sciare al massimo, ad avere le energie giuste nei giorni giusti e a stare bene fisicamente e di testa. Per il resto, speriamo ovviamente di fare delle belle gare, ma anche se non dovesse essere siamo molto tranquilli»
Davide riprende un concetto espresso da Federica.
«Sembra una banalità, me ne rendo conto, ma davvero sono solamente altre gare di sci – sottolinea -. Cambiano la posta in palio e il contorno. Ci sono la ricognizione, una pista tracciata e una neve a cui adattarsi, solo queste sono le cose importanti. Tutto il resto, secondo me, può incidere su chi si lascia influenzare, ma il discorso vale anche in CdM. L’importante è imparare a fare le gare al meglio con la tattica migliore: e così sarà anche a Saalbach».
(d.p.)