Fiera di Sant’Orso: a Guido Diémoz il Premio La Saint-Ours
A Sebastiano Yon la prima edizione del Premio Alpino Pier Andrea Donazzan, a Les Amis du Bois (Corrado Brunet e Attilio Fusinaz), Franco Caccamo, Paolo Cerise e Stefano Plat le Nozze d'Oro con la Fiera
Con L’écoula d’eun cou, la nuova monumentale opera, Guido Diémoz, si aggiudica ancora una volta il Premio La Saint-Ours.
La giuria ha assegnato il premio, per un’opera inedita del settore tradizionale, all’artigiano di Doues perché «riconosce all’opera di Guido Diémoz la grande professionalità e la capacità espressiva per la rappresentazione dell’autentica tradizione artistica valdostana».
A Diémoz va anche il Premio Domenico Orsi.
Si è da poco conclusa la cerimonia di premiazione dell’edizione 2025 della Fiera di Saint’Orso.
Tredici i premi assegnati.
Tutti i premiati
Premio Don Garino: assegnato alla migliore opera in legno a tematica religiosa, in memoria di don Luigi Garino, a Michel Rosset «nel rispetto dell’iconografia classica, il santo titolare della Foire ha rimpiazzato il dono di sabot con dei moderni scarponi da montagna. Lo fa sorridendo: pa-poué tzandzé ‘na socca pé un shabò».
Premio Domenico Orsi: allo scultore che meglio rappresenta il concetto di dono a Guido Diémoz «Con la sua pregevole opera Euna écouéla de seuppa se refese a gneun – una scodella di minestra calda non si rifiuta a nessuno- ha rappresentato il tema del dono raffigurando il “passaggio dei mendicanti” i poveri e gli anziani di un tempo che l’artista ricorda di tanto in tanto bussavano alla porta dei suoi genitori».
Menzione speciale per Manuel Baravex, che ha rappresentato con originalità il concetto del dono con “il Dono della Memoria” la rievocazione della stesura del primo Coutumier della Valle d’Aosta, risalente al 16° secolo, ad opera delle famiglie nobiliari dell’epoca.
Il Premio Enfanthéátre opera scelta dai bambini che hanno seguito gli spettacoli della rassegna va, ancora una volta, a Michael Munari.
«In un abbraccio di colori e forme, l’opera vincitrice celebra i trent’anni di storie e magia che hanno animato Enfanthéâtre.
I personaggi, intorno a una torta simbolica, raccontano un viaggio di fantasia e gioia, uniti in un festoso connubio di emozioni.
La scelta dei bambini, con un voto di 9.3, riflette la potenza del linguaggio visivo che parla al cuore, evocando sorrisi e sogni. Questa opera non è solo un omaggio al passato, ma un invito a continuare a sognare, a giocare, a vivere la bellezza del teatro. È un palcoscenico che accoglie tutti, grandi e piccini, in un festoso incontro di creatività e allegria».
Premio Ville d’Aoste – Franco Balan all’artigiano che unisce tradizione einnovazione, a Peter Trojer. «La giuria ha scelto di premiare l’artigiano Peter Trojer selezionando l’opera battezzata dalla stessa “Pesce in fiera”. Simbolo di evoluzione fra tradizione e contemporaneità attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche tradizionali elaborati in maniera intuitiva e originale, caratteristiche principali dell’opera e pensiero artistico evolutivo che era di Franco».
Premio Pierre Vietti sul tema 2025 les montagnards va a Erick Bionaz. «L’artigiano ha saputo realizzare un pezzo unico diviso in cinque quadri che illustrano i montanari valdostani nella produzione del formaggio. La capacità di proporre una sintesi efficace degli sforzi compiuti da uno dei lavori più caratteristici della montagna valdostana è valorizzata dalla qualità della realizzazione e dalle poche parole che presentano l’opera, vero appello alla salvaguardia di uno degli elementi tradizionali della nostra valle come l’alpeggio».
Menzioni speciali a Jean Bétemps « per la capacità di rappresentare la forza del vento che soffia sulla montagna», Michel Rosset «per aver catturato lo spirito di vita montanara con una scena di vita quotidiana», Marcel Diémoz «per aver realizzato una composizione curiosa, originale e interessante che presenta le attività sviluppate dai manotanari “Au Claire de la Lune”, prima dell’alba».
Premio Savt Foire de Saint-Ours agli artigiani che con le opere rappresentano al meglio il lavoro, in termini di originalità e innovazione a Thierry Scandella e Michel Favre. I due hanno presentato insieme un mobile artistico, un’isola di cucina.
«L’opera unisce la maestria della falegnameria all’arte del ferro battuto, esprimendo una visione dell’artigianato che resiste alla logica della produzione industriale e valorizza invece l’incontro tra esperienza, generazioni, creatività e tradizione.
Realizzato in legno di larice, questo mobile è progettato per separare lo spazio della cucina dallo spazio del soggiorno. I tre cassetti sono decorati con un motivo di rami di larice e pigne in ferro battuto rivettato, che evoca la foresta da cui proviene il legno, creando così un legame simbolico tra natura e artigianato. Oltre alla qualità tecnica dell’opera, il premio riconosce la capacità di Favre e Scandella di unire le forze e le competenze per creare un progetto che non si limiti a celebrare l’artigianato ma guardi anche con ambizione al futuro della produzione».
Premio alpino Pier Andrea Donazzan – Ana VdA all’artigiano che meglio rappresenta nella sua opera l’innovazione nella tradizione per la solidarietà a Sebastiano Yon. «L’opera “Solidarietà alpina”, composizione in legno di acero e pietra ollare. Il tema della solidarietà è evocato in modo efficace e immediatamente comprensibile, attraverso l’immagine simbolica di una rete di penne di alpino che accolgono e proteggono una mano tesa in richiesta di aiuto. L’esecuzione è pregevole e denota una notevole abilità tecnica che ha permesso di dare corpo a un’idea originale e complessa nella sua realizzazione».
Premio Amedée Berthod al più promettente espositore under 25 anni a Pier Perrin. Giovane e talentuoso artigiano della vannerie, nato nel 2002 e formatosi sotto la guida del maestro Aldo Bollon. La sua maestria non si limita alla creazione di cestini e gerle di varie forme e dimensioni, ma si estende all’intero processo produttivo: dalla raccolta e l’essiccazione della materia prima alla sua lavorazione. Produce sia in solitario sia riunendosi con i suoi ex compagni di corso. La Saint Ours 2025 è la sua seconda partecipazione in fiera.
Premio Robert Berton all’espositore più anziano non premiato negli ultimi 5 anni a Nino Casetta, classe 1933.
Premio Carlo Jans al migliore corso di artigiano va al Corso di scultura e al corso di vannerie di Gignod. «La Giuria riconosce un interessante esempio di innovazione nelle opere esposte che comunque mantengono lo spirito tradizionale dell’artigianato valdostano».
Il Premio per aver preservato le tecniche artigianali tradizionali nella fabbricazione degli attrezzi agricoli a Marino Desaymonet Fabio e Paolo Henriod. «Si tratta di utensili che hanno preservato la loro funzione di origine, la cui tecnica di finitura è risultata pregevole».
Il Premio Nozze d’Oro con la Fiera va a Les Amis du Bois (Corrado Brunet e Attilio Fusinaz), Franco Caccamo, Paolo Cerise, Stefano Plat.
Premio La Saint-Ours alla miglior opera del settore tradizionale mai presentata prima a Guido Diémoz. «La Giuria riconosce all’opera di Guido Diémoz la grande professionalità e la capacità espressiva per la rappresentazione dell’autentica tradizione artistica valdostana».
Lunedì 3 febbraio su Gazzetta Matin le fotografie e le interviste.
(e.d.)