Il Giorno della Memoria in Consiglio Valle; Marguerettaz: «nazismo e fascismo fanno schifo»
Una riflessione sul Giorno della Memoria ha aperto la due giorni di Consiglio Valle in programma oggi e domani, martedì 28 e mercoledì 29 gennaio
«Il nazismo e il fascismo fanno schifo, ditelo ai giovani, tutti i totalitarismo fanno schifo» il vice presidente del Consiglio regionale Aurelio Marguerettaz non fa giri di parole nel suo intervento sul Giorno della Memoria.
Una riflessione sugli 80 anni dalla venuta alla luce dei crimini legati all’Olocausto e sul Giorno della Memoria, ricordato ieri, lunedì 17 gennaio, ha aperto la due giorni di Consiglio Valle in programma oggi, e domani, martedì 28 e mercoledì 29 gennaio.
Gli interventi
Il presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha aperto i lavori ricordando le vittime della Shoah, «un’occasione per riflettere sull’importanza di preservare i valori fondamentali della dignità umana, della libertà e del rispetto».
Dopo di lui tanti gli interventi dei consiglieri che hanno voluto portare una riflessione personale sulla necessità di non dimenticare certi orrori.
Il consigliere Paolo Cretier (Fp-Pd) ha sottolineato come «più di sei milioni di ebrei sono stati rinchiusi nei lager dai nazisti e, oggi finalmente come riconosciuto dalla Premier Meloni, con la collaborazione del fascismo», Aldo Di Marco (Pla) ha ricordato come «nei campi di prigionia e di sterminio nazisti furono rinchiusi ebrei, oppositori del regime, appartenenti a minoranze etniche e religiose e tutti coloro che il nazismo considerava diversi, rom, disabili, omosessuali…»
«Ho sempre il timore che questi momenti di commemorazione diventino uno sterile esercizio di memoria destinato a far parte della retorica, ma poi mi rispondo che ricordare ha un senso, soprattutto per i giovani che non hanno più testimonianze dirette» ha osservato Chiara Minelli (Pcp) e il collega Stefano Aggravi (Rv) ha ricordato che «questi fatti e atti allucinanti» sono «ripetibili nel tempo» e che «il più grande male è quello dell’indifferenza e questa giornata deve essere un monito a rimanere lucidi e critici, mai impassibili».
«La celebrazione di una memoria storica può avere diverse versioni, ma l’unica dignitosa è quella che serve al rafforzamento di una coscienza sociale – ha detto Luca Distort (Lega VdA) -. Noi vogliamo essere parte di quell’umanità che ricorda e che sa riconoscere la verità per intero».
«Bisogna riflettere sul ruolo delle Istituzioni che, in quel contesto, fallirono miseramente nel difendere i propri cittadini e per questo è necessario difendere sempre più i principi di democrazia e libertà» ha esortato Christian Ganis (Fi), mentre il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha tuonato: «il fascismo e il nazismo fanno schifo e abbiamo il dovere di dirlo!», evidenziando come «questa Giornata ci deve servire a fermare i gesti di quei giovani che esaltano dei simboli di cui non conoscono nemmeno il significato».
Corrado Jordan (Uv) ha ammonito «oublier c’est ouvrir la porte à la répétition des erreurs du passé, surtout en cette période où l’antisémitisme, le racisme et le négationnisme trouvent des nouvelles formes d’expression, souvent amplifiées par les médias sociaux et des discours politiques de division, des mouvements de droite parfois explicitement nostalgiques gagnent du terrain dans plusieurs pays».
« “Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo”: che queste parole, incise in trenta lingue, sul monumento all’ingresso del campo di concentramento di Dachau ci spronino a costruire un mondo dove la dignità di ogni persona sia sempre rispettata. Ricordiamo, per scegliere ogni giorno la strada della pace e dell’umanità» ha detto Andrea Padovani (Fp-Pd), mentre la capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha parlato dell’importanza «di non banalizzare questa Giornata con facili strumentalizzazioni ideologiche (…). Oggi ricordiamo anche i 33 morti del Col du Mont, operai mandati a morire. Ricordare i morti serve per ricordare i valori che hanno unito tutti gli oppositori nella lotta contro un folle nemico comune» ha aggiunto.
«Questo giorno deve continuare a ricordarci che anche la perdita di una sola vita, se banalizzata, può innescare processi capaci di condurre agli orrori e agli abomini che abbiamo conosciuto» ha ricordato il capogruppo di Stella Alpina, Carlo Marzi.
«Mai avrei pensato nella mia vita di vedere i rigurgiti antisemiti nelle piazze italiane» ha commentato l’assessore Luciano Caveri (Uv) parlando di «fuoco che cova sotto la cenere. Sono convinto che la scelta della nostra Regione di inviare le scolaresche in visita al campo di sterminio di Auschwitz sia giusta. Quel campo di sterminio alle cui porte ci furono per alcuni mesi dei giovani valdostani come militari, compreso mio papà. Visitare quei luoghi tristi e terribili, regno dell’atrocità umana, è una lezione per tutti, una specie di indispensabile vaccino in favore della democrazia»
Ha concluso il presidente della Regione, Renzo Testolin: «Una questione che cova ancora sotto la cenere e che potrà riattivarsi in qualsiasi momento se non prestiamo la dovuta attenzione» ha ammonito.
«Il ruolo delle istituzioni è quello di trasmettere alle nuove generazioni i percorsi che possono incontrare nella loro vita, facendo loro metabolizzare i concetti sull’atteggiamento che bisogna avere nei confronti del prossimo: sentimenti di accoglienza, di solidarietà che devono manifestarsi nel concreto del quotidiano» ha aggiunto.
«L’attenzione deve sempre essere alta, soprattutto nei cambiamenti che sembrano impercettibili, ma che poi si trasformano in qualcosa di irreversibile: quando ci si abitua ai comportamenti non corretti, si rischia di sottovalutarli. E questo può portare alle conseguenze che la storia ci ha messo di fronte» ha concluso il presidente Testolin.
(e.d.)