Approvato un disegno di legge per semplificare i contributi alla cultura
Approvato un disegno di legge per semplificare i contributi alla cultura
Il consiglio Valle, nella seduta mattutina del 28 gennaio, ha approvato – con 24 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 11 astensioni (Lega VdA, FI, PCP) – un disegno di legge in tema di beni e attività culturali.
Obiettivo: semplificazione
Il consigliere Andrea Padovani (FP-PD) ne ha illustrato i contenuti all’aula: «Il disegno di legge ha l’obiettivo di semplificare il procedimento amministrativo e definire le modalità di erogazione dei contributi destinati a soggetti che operano sul territorio regionale per la promozione e la diffusione della cultura. La disciplina vigente in materia di contributi è datata e necessita, quindi, di modifiche mirate a garantire un’azione più coordinata e un’assegnazione più efficace, incentivando iniziative di valore scientifico e culturale e migliorando gli standard tecnico-qualitativi».
I possibili beneficiari
«In particolare – ha proseguito il consigliere – sono interessate da queste modifiche le leggi regionali riguardanti i contributi alle associazioni culturali valdostane (n. 79/1981), all’Università della terza età (n. 15/1984), per l’attività delle bande musicali e i corsi di orientamento musicale di tipo corale, strumentale e bandistico (n. 5/1986), per l’Alliance française en Vallée d’Aoste e il Centre mondial d’information pour l’éducation bilingue (n. 66/1993), per iniziative a carattere culturale e scientifico (n. 69/1993), per la Fondation Emile Chanoux (n. 36/1994), per l’attività teatrale locale (n. 45/1997), per la Fondazione Clément Fillietroz (n. 24/2002), per la Film Commission Vallée d’Aoste (n. 36/2010), per la valorizzazione degli ideali di libertà, democrazia, pace e integrazione tra i popoli (n. 6/2012)».
L’importanza del patrimonio culturale
L’assessore ai Beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, si è soffermato «sull’importanza della cultura nella nostra regione che ci permette di custodire le nostre radici, tramandarle alle generazioni future e guardare al mondo con apertura e innovazione.
Il patrimonio valdostano – che va dai beni storici e paesaggistici, ai festival musicali, al teatro e alla letteratura, fino alle arti visive e alle nuove forme di espressione culturale – lo rende unico nel suo genere.
Sostenere la cultura significa investire, non solo nel nostro patrimonio materiale e immateriale ma anche nel benessere della comunità, nella coesione sociale, nello sviluppo puntando su benessere e sviluppo.
Il testo, da un lato, agevola i processi istruttori per l’erogazione dei contributi e, dall’altro, armonizza il sistema con le normative nazionali e europee».
(elena rembado)