Il destino del Casinò? Rimandato a settembre
Lumi sui risultati sono stati chiesti, in una interpellanza, dal consigliere Pierluigi Marquis (Forza Italia)
Il destino del Casinò? Rimandato a settembre
È quanto ha annunciato il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin (UV), stasera durante il consiglio regionale
Bisognerà aspettare settembre 2025 per conoscere il destino della gestione della Casinò de la Vallée spa. È quanto ha annunciato il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin (UV) stasera durante il consiglio regionale, chiamato a discutere sui risultati dell’affidamento a Finaosta dell’incarico per uno studio sull’affidamento a un terzo della gestione del Casinò.
Lumi sui risultati sono stati chiesti, in una interpellanza, dal consigliere Pierluigi Marquis (Forza Italia).
I numeri
Gli incassi sono in crescita del 5,6% (il dato è relativo alla fine 2024) con 73,29 milioni di euro. Questo mentre il trend delle case da gioco in Italia evidenzia che anche Venezia ha chiuso in positivo, mentre Sanremo e Campione hanno segnato un leggero calo degli introiti.
Il Grand Hotel Billia ha registrato anch’esso una positività di bilancio registrando un + 17% a fine 2024 rispetto al 2023.
Sarà settembre comunque la data possibile per poter ipotizzare la selezione di chi dovrà gestire la casa da gioco a partire dal 2026.
Un percorso di rilancio
“L’amministrazione regionale si è da tempo attivata al fine di individuare un percorso di rilancio dell’attività della casa da gioco – ha spiegato Renzo Testolin, presidente della Regione – anche in relazione alle diverse prospettive di gestione una volta concluso il concordato.
Il primo studio elaborato da Finaosta spa, su richiesta della Regione, ha fornito delle indicazioni, riducendo a due le possibilità di futura gestione post concordataria: o in continuità oppure l’attivazione di un percorso volto al reperimento di un gestore terzo.
Questa seconda opportunità necessita di approfondimenti che sono stati oggetto di un incarico assegnato a Finaosta per l’effettuazione degli approfondimenti giuridici e amministrativi che dovranno dare i termini di fattibilità di questa scelta e, in caso positivo, gli elementi necessari per poter procedere con l’attivazione di un percorso di gara per il reperimento di un terzo gestore.
Questo percorso è iniziato nel mese di dicembre: le tempistiche di consegna sono per settembre 2025 in modo da poter ipotizzare una selezione a partire dall’esercizio 2026”.
Il Palais di Saint-Vincent
Marquis ha condiviso “la necessità di dare una prospettiva di solidità alla casa da gioco. Tuttavia, l’amministrazione deve saper dialogare con il territorio anche nella sua gestione degli eventi, al fine di non vanificare gli interventi realizzati, come ad esempio il Palais di Saint-Vincent che era nato come supporto al Casinò ma che oggi è dimenticato da quest’ultimo – ha sottolineato Marquis, che ha posto pesantemente il tema del collegamento tra il comune, il paese di Saint-Vincent e il casinò.
Occorre veramente programmare un dialogo con il comune di Saint-Vincent: le manifestazioni devono essere organizzate dove creano sviluppo, anche economico. L’invito che rivolgiamo è quello di valutare se, nel corso del 2025, vi sia la possibilità di intervento per rafforzare il legame tra comune e casa da gioco.
Sinergia tra Casinò e paese
Il Casinò ha bisogno del paese e il paese ha bisogno del casinò – ha sottolineato Marquis – Questo lo si era capito già nel 1997 con l’accordo tra regione e comune quando c’era stato un piano di riqualificazione con un investimento massiccio di 50 miliardi di lire (25 milioni di euro attuali) messi a disposizione allora dalla regione (per 80%) e dal Comune (per il 20%).
Quel piano aveva determinato una riqualificazione urbanistica ed estetica del paese. Ora invece il paese è in una crisi profonda sotto il profilo commerciale. La via centrale era la vetrina del paese, oggi ci sono saracinesche abbassate e le strutture commerciali chiudono.
È venuta meno la sinergia tra la casa da gioco e le attività commerciali locali. In alcuni casi sono stati introdotti dei vaucher per la ristorazione. Bene. Bisognerebbe fare la stessa cosa anche per la spesa commerciale. Non solo. Nel piano di riqualificazione la regione aveva sollecitato l’acquisizione del Palais (quell’operazione era costata 1 miliardo e 600 milioni) e quell’operazione che doveva essere funzionale alla casa da gioco. Ci si aspettava che quella struttura potesse essere occupata da eventi e manifestazioni creando nuova clientela per la casa da gioco. Così non è successo. Sono stati fatti errori di programmazione di lungo periodo. Ora bisogna programmare eventi soprattutto di tipo congressuale a supporto dell’attività commerciale locale e del casinò”
(elena rembado)