Etica e professione: domani, venerdì 24 gennaio, si celebra San Francesco di Sales
Una messa e un momento conviviale per celebrare il patrono dei giornalisti e scrittori e patrono del Seminario Vescovile di Aosta
Etica e professione: domani, venerdì 24 gennaio, si celebra San Francesco di Sales.
L’etica al centro della professione.
Così la Comunità del Seminario Vescovile di Aosta e l’Unione Cattolica Stampa Italiana di Aosta celebrano San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori e patrono del Seminario vescovile di Aosta che si ricorda domani, venerdì 24 gennaio.
Domani la messa al Seminario vescovile
Domani, venerdì 24 gennaio, San Francesco di Sales, Monsignor Franco Lovignana celebrerà la messa al Seminario vescovile, alle ore 18, seguita da un momento conviviale.
Chi era San Francesco di Sales
Teologo, dialettico, innovatore nelle forme della comunicazione, San Francesco di Sales, (1567-1622), fu anche il primo ad introdurre l’uso di fogli stampati da distribuire nelle case o da affiggere all’ingresso delle chiese per le comunicazioni religiose e di catechesi.
Per questi motivi PIO XI nel 1923, lo assunse a patrono dei giornalisti.
San Francesco di Sales, occasione per riflettere
«La sua ricorrenza, il 24 gennaio, è motivo di riflessione per tutta la categoria, credenti e non credenti, sulla necessità che essa rimetta l’etica al centro della professione» scrive la Diocesi di Aosta -.
Un messaggio di dialogo e pacatezza quanto mai attuale.
«San Francesco di Sales è stato un ‘uomo ponte’ che ha testimoniato la sua fede in un contesto ostile, vivendo un tempo di passaggio. Davanti ai nuovi problemi che sfidavano il mondo e la Chiesa non diede risposte vecchie, ma ne seppe cercare di nuove.
San Francesco radicò la controriforma cattolica nel «sentire interiormente» la via indicata da Dio verso la libertà: scrisse più di trentamila lettere, predicò in un contesto calvinista, parlò di Dio nei colloqui personali, fondò insieme ad Antonio Favre l’Académie Florimontane ad Annecy per incoraggiare l’approfondimento teologico, filosofico, scientifico e letterario.
Il simbolo, l’arancio
«Scelse come simbolo l’arancio, un sempreverde, che porta fiori e frutti quasi in tutte le stagioni.
Anche oggi si assiste ad un profondo cambiamento d’epoca che pone sfide nuove e richiede nuove risposte anche per quanto riguarda i modi della comunicazione e dell’evangelizzazione».
«San Francesco comunicò la fede attraverso i «nuovi media» del suo tempo, quasi per ‘sanare’ le fratture religiose e politiche in un’Europa alla ricerca della pace nella cultura e nella società» conclude la nota dell’Ufficio cultura della Diocesi.
(re.newsvda.it)