Olimpiadi dei guardaparco, le squadre del Gran Paradiso sul podio
Secondo posto per le donne, secondi e terzi gli uomini nella classifica assoluta del Trofeo Danilo Re per i guardaparco, Mattia Colella del Parco del Mont Avic vince la gara di scialpinismo; Daniele Stellin eletto nel direttivo di Alparc
Il Parco Nazionale Gran Paradiso brilla al 29° Trofeo Danilo Re, l’Olimpiade dei guardaparco.
La manifestazione si è tenuta dal 16 al 19 gennaio a Scuol, nel Parco Nazionale Svizzero.
La classifica assoluta vede le donne del Gran Paradsio al secondo posto, mentre gli uomini si piazzano secondi e terzi.
La gara
Il Trofeo Danilo Re è il più importante evento sportivo e raduno del personale delle aree protette alpine che, suddiviso in squadre, ha affrontato quattro discipline sportive: scialpinismo, slalom gigante, tiro con la carabina e sci di fondo.
È stato istituito per ricordare guardaparco del Parco Regionale dell’Alta Valle Pesio scomparso in servizio nel 1995.
Secondo gradino del podio nella classifica assoluta femminile, vinta dal Parco transfrontaliero italo-svizzero Alpi Veglia, Devero e Valle di Binn, per la squadra delle guardaparco Stéphanie Bethaz, Claudia Linty, Chiara Caminada e Alice Naudin.
Terze le tedesche del Parco Nazionale del Berchtesgaden.
Al maschile il team formato da Alberto Peracino, Etienne Jordaney Pierre-Ives Oddone e Stefano Drigo si è invece aggiudicato il secondo posto assoluto dietro le Aree Protette Alpi Marittime che hanno vinto il Trofeo, precedendo la seconda squadra del Parco, composta da Alberto Rabellino, Nicolò Maule, Jean Laurent Jordaney e Davide Gasparini.
Da segnalare la vittoria rossonera nella prova di scialpinismo dell’agente del Corpo forestale Mattia Colella che difendeva i colori del Parco regionale naturale del Mont Avic, in squadra con i guardaparco Giada Cignetti, Pietro Ruggeri e Alessandro Durando.
Daniele Stellin nel direttivo di Alparc
Il Trofeo Danilo Re, oltre ad essere un momento conviviale e festoso a sottolineare la fratellanza, gli sforzi e gli obiettivi comuni di tutti coloro che lavorano con dedizione e passione nel mondo delle aree protette, è stata anche occasione di confronto e scambio tra le varie aree protette sulle sfide che devono affrontare quotidianamente, con seminari tematici e lo svolgimento dell’Assemblea Generale e il relativo rinnovo delle cariche istituzionali di Alparc, la Rete delle Aree Protette Alpine fondata nel 1995 per sostenere l’attuazione della Convenzione delle Alpi, in particolare del protocollo “Protezione della natura e tutela del paesaggio”.
Entra a far parte del direttivo di Alparc Daniele Stellin direttore del Parco Naturale Mont Avic, Daniele Stellin, insieme a colleghi di Parchi francesi, svizzeri, austriaci, tedeschi e sloveni.
«Le Alpi rappresentano uno degli ultimi spazi naturali d’Europa e ospitano una straordinaria varietà di specie e habitat» dice Stellin.
«Sono infatti la casa di oltre 30.000 specie animali e 13.000 vegetali, di cui molte endemiche, e ospitano una grande varietà di habitat, questo grazie alla complessità altitudinale che crea microclimi unici e una straordinaria diversità ecologica su un’area relativamente limitata. Una ricchezza biologica preziosa in sé, ma anche per i servizi ecosistemici a beneficio delle comunità locali».
«I Parchi naturali e le aree protette sono uno dei tasselli fondamentali per la tutela di questi ecosistemi e coprono fortunatamente oggi circa il 28% del territorio alpino – aggiunge -. Fare parte del direttivo di Alparc significa far parte della più importante rete di Parchi naturali e aree protette delle Alpi. L’obiettivo è attivare sinergie e confronti continui e costanti tra i diversi enti gestori delle aree protette, per attuare progetti sempre più efficaci per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio».
(e.d.)