Ultimatum al Consiglio Valle: modifica legge elettorale o ricorso
Legge elettorale, avvertimento al Consiglio Valle: sì a doppia preferenza di genere, pronto ricorso.
Sono 45 i firmatari di una lettera inviata al Consiglio regionale per chiedere la modifica della legge elettorale, superando la preferenza unica a quella doppia di genere.
I firmatari sottolineano che in Italia “solo Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Sicilia non si sono adeguate alla normativa e non contemplano ancora la doppia preferenza di genere nelle rispettive leggi elettorali regionali e il fatto che siano a Statuto speciale rende la questione ancora più insostenibile”.
I firmatari intendono informare i 35 consiglieri regionali che “dopo anni di convegni, dibattiti, richieste e rinnovate sollecitazioni trasversali da parte di associazioni e movimenti – è ora pronto il ricorso contro la legge elettorale del 4 giugno 2019 n.7 attualmente in vigore”.
“L’équipe di avvocati che ha lavorato al testo del ricorso avverso la legge elettorale del Friuli-Venezia Giulia presentato il 4 agosto 2023 al Tribunale civile di Udine, allo scopo di accertarne l’illegittimità nella parte in cui non è contemplata la facoltà di esprimere due preferenze a favore di candidati di genere diverso, in attesa di sentenza prevista a breve, ci ha offerto tutte le specifiche indicazioni del caso, nonché la disponibilità a lavorare per effettuare analogo ricorso anche in Valle d’Aosta. Ciò al fine di mettere fine all’attuale situazione di discriminazione di genere, lesiva della Costituzione”, precisano i 45 firmatari.
“Illegittima violazione”
La mancata previsione della doppia preferenza di genere nell’elezione dei componenti il Consiglio regionale “costituisce un’ingiustificata ed illegittima violazione di norme sia costituzionali (art. 51, comma 1, della Costituzione), sia ordinarie (art. 4 della legge n. 165 del 2004 come modificato dalla legge n. 20 del 2016), sia ancora delle fonti sovranazionali europee, in primis della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che all’ art. 23 stabilisce: la parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi. Il principio della parità non osta al mantenimento o all’adozione di misure che prevedano vantaggi specifici a favore del sesso sotto rappresentato”.
I firmatari
Tra i firmatari ci sono l’ex deputata Elisa Tripodi, le ex consigliere regionali Carmela Fontana, Manuela Nasso, Daria Pulz, Secondina Squarzino, Adriana Viérin, Chantal Certan, gli ex consiglieri Raimondo Donzel e Elio Riccarand, la consigliera di Parità Antonella Barillà, le sindacaliste Ramira Bizzotto e Vilma Gaillard e alcuni consiglieri comunali, tra cui l’assessore del comune di Aosta Loris Sartore.
(re.aostanews)