La Sibilla del Gran Paradiso: Fondation sperimenta l’intelligenza artificiale
Fondation Grand Paradis introdurrà un assistente digital human nei siti di sua competenza; la Sibilla sarà disponile h.24 in qualsiasi lingua
L’intelligenza artificiale approda nel comprensorio del Parco Nazionale Gran Paradiso grazie a una sperimentazione avviata da Fondation Grand Paradis.
Si chiama Sibilla, parla tutte le lingue e sarà a disposizione 24 ore su 24 dei visitatori del comprensorio del Gran Paradiso.
Il progetto S.i.b.i.l.l.a.
L’idea nasce nell’ambito del progetto sulle Smart Community che lavora sull’utilizzo delle tecnologie per rafforzare l’identità alpina locale soprattutto nelle comunità che vivono nei parchi nazionali e nelle aree protette o altre comunità basate su beni naturali.
«L’assessore Luciano Caveri ha accolto e sostenuto la nostra proposta di innovazione tecnologica per un assistente digital human da affiancare a i nostri addetti per implementare tutta l’accoglienza, sfruttando l’intelligenza artificiale generativa» spiega la direttrice, Luisa Vuillermoz.
«Un assistente che sarà a servizio h.24, in qualsiasi lingua, stiamo esplorando varie possibilità per capire in che forma proporlo, per cercare di realizzarlo già quest’estate. È un obiettivo sfidante».
La Sibilla del Gran Paradiso, acronimo di Sistema di indagine basato su intelligenza artificiale come laboratorio di lettura e analisi del Gran Paradiso, «si chiama così anche su ispirazione degli oracoli degli antichi miti greci, dalle virtù profetiche che davano responsi. Così potremo avere la Sibilla di Cogne, di Rhêmes-Notre-Dame, di Valsavarenche…».
L’AI come supporto per informazioni e accoglienza, cosa già sperimentata anche in alcune strutture alberghiere della Valle, può avere varie forme, una semplice voce da un apparecchio (basti pensare ad Alexa, l’assistenze virtuale di Amazon, o a Siri quello di Apple), un robottino capace di muoversi (come i camerieri-robot usati in alcuni ristoranti anche ad Aosta), un ologramma proiettato o un video su appositi totem, soluzioni che sta indagando la Fondation.
«Vorremmo dare un corpo a Sibilla, è un aspetto che stiamo approfondendo assieme all’individuazione del sito da cui far partire la sperimentazione» dice Vuillermoz.
Gli esiti della sperimentazione, finanziata dalla Regione con un contributo di 144 mila euro, saranno a beneficio futuro anche per il Parco naturale del Mont Avic e per altre aree protette della regione e, più in generale, per fornire un utile contributo informativo a cittadini e turisti.
(erika david)