Verso la Fiera di Sant’Orso 2025, «matrimonio riuscito tra artigianato e città»
Sono 1029 gli scritti all'edizione della Millenaria che tornerà giovedì 30 e venerdì 31 gennaio, «una Fiera che parla da sola, magica e contemporanea» secondo l'assessore al Sistema Produttivo Luigi Bertschy
Verso la Fiera di Sant’Orso 2025, «matrimonio riuscito tra artigianato e città».
1029 iscritti
Sono 1029 gli iscritti alla Fiera di Sant’Orso 2025.
«Fiera che parla da sola, magica e contemporanea» secondo l’assessore al Sistema Produttivo Luigi Bertschy, che sa innovarsi pur rispettando la tradizione, «che resiste alle difficoltà dei trasporti e all’interruzione della ferrovia» e che è il risultato del grande lavoro di tanti che anno dopo anno lavorano alla sua organizzazione.
Una fiera sempre al passo
«Una fiera sempre al passo, anzi avanti, ben rappresentata dal ciondolo, lo sapèi, la calzatura tipica femminile, minuziosamente riprodotta dalle mani dell’artigiano Aldo Andres Villegas Castiglioni» ha spiegato l’assessore.
La magia della Fiera
Il dirigente della Struttura Attrattività del Territorio, internazionalizzazione e artigianato di tradizione Marco Riccardi ha presentato La Saint-Ours 2025 attraverso il video realizzato dal grafico e creativo Pierfrancesco Grizi che si è occupato anche del manifesto della Millenaria e che «evoca il rapporto millenaria tra montagna e fiera, per concludere che la magia è qui».
Sono immagini di oggi e di ieri, a colori e in bianco e nero per raccontare, anche in lingua francese, la Fiera di Sant’Orso.
Il brand La Saint-Ours
Secondo quanto riferito dal presidente della Chambre Roberto Sapia, 5 mila sacchetti in cotone con il brand La Saint-Ours saranno distribuiti tra Atelier e Padiglione enogastronomico; «la Foire è un brand e il suo valore deve essere esportato al di là dei giorni di Foire, impreziosito com’è dalla crescita di consensi e di visitatori e dalla sua autenticità».
Sapia ha anche parlato delle imprese che partecipano al Padiglione enogastronomico – sono 62 per questa edizione – riconoscendo «l’importanza dell’evento di piazza Plouves insieme al Marché au Fort per il settore» e ribadendo come «il commercio vede nei prodotti della tradizione un’opportunità per fare impresa».
Un evento ordinario che in realtà è straordinario
Il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha esaltato «la città che si apre a un evento ordinario, annuale che in verità è straordinario».
«L’impronta di Aosta è quella di una Fiera che guarda al futuro e lo fa dedicandolo allo sguardo dei bambini attraverso il Premio Enfanthéâtre, attraverso il Premio Balan, prendendo la direzione della modernità ma ben radicata nella tradizione e con la veillà di petchoù allo Spazio Plus Aosta.
Matrimonio tra artigianato e città
Il presidente della Regione Renzo Testolin vede la Fiera come un (riuscito) matrimonio tra l’artigianato e la città.
«Come in una festa di matrimonio chi partecipa è contento di esserlo, anche in modo semplice, come avveniva mille anni fa,, in fondo le emozioni nascono dalla verità delle cose, non è difficile – ha detto -.
Come in una festa di matrimonio, la gente arriva da lontano, per una Fiera vera, da raccontare e promuovere con impegno e con passione» ha concluso Testolin.
Le due veillà, i punti rossoneri, i concerti di apertura e chiusura
Marco Riccardi ha ricordato i principali appuntamenti, tra i quali il concerto di apertura mercoledì 29 gennaio, la mostra dedicata al Tessile, la veillà di petchou allo spazio Plus Aosta giovedì 30, nel pomeriggio e l’attesa veillà giovedì sera.
Da segnalare, visto il fine settimana, l’apertura dell’Atelier des Métiers e del Padiglione enogastronomico fino a domenica 2 febbraio.
Sono confermati anche i 6 punti rossoneri, irrinunciabili co-protagonisti della Foire.
Il ciondolo della 1025ª Foire
Lo sapèi, lo zoccolo tradizionale aperto sul retro riprodotto minuziosamente da Aldo Andres Villegas Castiglioni de Le Cuir d’Andres è il ciondolo de La Saint-Ours 2025.
«Un ciondolo che ho pensato anni fa, con una ricerca storica importante alle spalle e che sono felice di aver presentato.
Un lavoro certosino per una miniatura «composta da moltissimi pezzi che ha richiesto l’utilizzo di 2500 chiodini e 150 ore di lavoro per la realizzazione, grazie all’aiuto di tutta la mia famiglia» precisa l’artigiano.
Il ciondolo potrà essere acquistato all’Atelier des Métiers (nello stand di Aldo Villegas) e nella postazione all’Arco d’Augusto accanto al punto informazione.
La legge di riforma dell’artigianato
In chiusura, l’assessore Bertschy ha ricordato la legge di riforma «che dopo la Foire sarà presentata in Giunta per il confronto politico.
«Una legge per l’artigianato più inclusiva, che vuole innovare e dare forza ai valori economici e sociali dell’artigianato – ha detto l’assessore Bertschy -.
Vogliamo dare maggiore valore al sistema formativo, innovandolo rispetto a quanto fatto fino a oggi».
I ringraziamenti dell’assessore
Bertschy ha concluso la sua presentazione ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a organizzare la Foire, citando in particolare il dirigente Marco Riccardi, Piera Squillia dell’Ufficio Tutela dell’artigianato di tradizione e tra lo staff, in particolare, Renata Chiavotti, che, prossima alla pensione (e commossa), vivrà la sua ultima fiera nella ‘trincea’ degli organizzatori.
(cinzia timpano)