Aosta: torna a crescere l’inflazione, ma aumento annuale tra i più bassi d’Italia
Nel mese di dicembre 2024, l'aumento è dello 0,7% rispetto al mese di novembre; il dato annuale si attesta sullo 0,9%
Ritorna a crescere, trascinato ancora una volta dai servizi ricettivi e di ristorazione, l’inflazione nel comune di Aosta per il mese di dicembre 2024.
In particolare, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale registra un +0,9 % rispetto a novembre 2024 e una variazione di +0,7 % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Inflazione: varizioni congiunturali
In particolare, per quanto riguarda l’inflazione congiunturale, ossia rispetto al mese di novembre, le divisioni di spesa che hanno mostrato un aumento più significativo sono state: Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,1), Trasporti (+1,1), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7), Servizi sanitari e spese per la salute (+0,2), Altri beni e servizi (+0,2), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,1), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,1).
In calo risultano Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,1), Bevande alcoliche e tabacchi (-0,1).
Invariate Abbigliamento e calzature, Comunicazioni e Istruzione.
Inflazione: variazioni tendenziali
Per quanto riguarda le variazioni tendenziali degli indici dei prezzi delle divisioni di spesa, cioè rispetto a dicembre 2023, gli aumenti maggiori si sono registrati per Istruzione (+4,1), Bevande alcoliche e tabacchi (+2,3), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,0), Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,6), Servizi sanitari e spese per la salute (+1,1), Altri beni e servizi (+1,1), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,7), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6), Abbigliamento e calzature (+0,4), Trasporti (+0,2).
In diminuzione Comunicazioni (-6,4), Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,9).
Inflazione i dati Istat
Secondo i dati Istat, gli aumenti in Valle d’Aosta (+0,7%) sono i più bassi dello Stivale.
Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e tra i comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, l’inflazione più elevata si osserva infatti a Bolzano (+2,3%), Padova (+1,9%), Genova, Rimini e Trento (tutte e tre a +1,8%).
Quella più contenuta, appunto, a Firenze, Aosta e Modena (tutte a +0,7%).
Per quanto riguarda le aree geografiche, l’inflazione si attesta al di sopra del dato nazionale nel Nord-Est (stabile a +1,4%), è pari nel Centro (da +1,4% a +1,3%) e al Sud (stabile a +1,3%).
L’aumento, invece, risulta al di sotto del dato nazionale nelle Isole (in accelerazione da +1,1% a +1,2%) e nel Nord-Ovest (in rallentamento da +1,3% a +1,1%).
Per quanto riguarda il dato annuale, l’inflazione appare in rallentamento in tutte le partizioni geografiche.
Le aree che evidenziano un’inflazione al di sopra del dato nazionale (1,0%) sono il Centro (+1,1%, da +5,7%) e il Nord-Est +1,1%, da +5,4%).
Tassi di inflazione più moderati si registrano nel Sud (+0,9%, da +5,4%), nel Nord-Ovest (+0,8%, da +5,9%) e nelle Isole (+0,8%, da +5,8%).
Sono solamente sei, infine, le regioni (Veneto, Campania, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Toscana) in cui l’inflazione 2024 è più alta del dato nazionale.
In Valle d’Aosta, invece, il dato è dello 0,9%.
(al.bi.)