Lavori all’Ospedale Parini: slitta a dicembre l’ampliamento delle centrali tecnologiche
In Consiglio regionale, l'intervento sul Corpo G3 fa infuriare il consigliere di Rassemblement Valdôtain, Diego Lucianaz, che parla di «vergognoso ritardo»
Dovrebbe slittare da luglio a dicembre 2025 la conclusione dei lavori riguardanti l’ampliamento delle centrali tecnologiche del Corpo G3 dell’ospedale Parini.
E per Diego Lucianaz, esponente di Rassemblement Valdôtain, questo è «un ritardo vergognoso».
Ospedale Parini, è di nuovo polemica
Insomma, sono tornati ancora una volta al centro delle polemiche in consiglio regionale i lavori di ampliamento dell’Ospedale Parini di Aosta.
In particolare, l’interpellanza di Diego Luzianaz ha puntato il dito sui tempi di ampliamento delle centrali tecnologiche del Corpo G3.
«Il progetto sembra non avere fine – ha esclamato l’alfiere di Rassemblement Valdôtain -. I lavori sono stati consegnati alla ditta esecutrice il 19 dicembre 2023 e dovrebbero essere ultimati l’8 luglio 2025, ma dubitiamo che il cronoprogramma sarà rispettato anche alla luce delle modifiche in corso d’opera che sono state apportate».
Diego Lucianzaz ricorda anche come, da cartello di cantiere, risultino ancora i finanziamenti Pnrr «che invece sono stati soppressi» e ha invitato la Regione ad aggiornarlo, prima di incappare «nel reato di tipo edilizio previsto in caso di cartello cantiere non compilato in modo corretto».
Da qui la richiesta di chiarimenti su interventi alla reti che hanno comportato «praticamente l’interruzione dei lavori per oltre un anno, rispetto ai 18 mesi totali previsti per il completamento».
L’assessore alla Sanità
L’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che gli interventi alla rete del gas metano ad alta pressione sono stati realizzati «sia dalle imprese incaricate direttamente da Italgas, lungo le vie cittadine adiacenti il presidio Parini, sia, parallelamente, dall’impresa affidataria dei lavori del corpo G3, per le modifiche necessarie alla distribuzione del gas interna al presidio» ha spiegato Marzi, parlando di operazioni concluse a fine novembre 2024 con «la messa in funzione della nuova cabina di riduzione del gas di fronte a via Chaligne», portando alla dismissione del vecchio impianto.
Interferendo con gli scavi del corpo G3, questo non ha portato all’interruzione dei lavori, ma «a una dilatazione temporale dovuta, essenzialmente, alle difficoltà di fornitura di elementi impiantistici a cura di Italgas».
Insomma, la società in questione si sarebbe mossa solamente nel 2024 e non già nel giugno 2023, quando era stata avviata la procedura di richiesta di intervento.
A tutto questo si è aggiunta la disponibilità parziale dei sedimi di realizzazione degli scavi, «a causa di circostanze impreviste e imprevedibili nei cantieri concomitanti e interferenti affidati dall’Ausl, titolare dei sedimi».
Sull’aumento dei costi, Carlo Marzi ha evidenziato come questo sia dovuto «all’adozione di una tecnica di scavo e di sostegno delle pareti del terreno che consente di procedere più celermente riducendo al minimo lo slittamento del termine contrattuale».
A proposito di tempi, l’assessore ha concluso spiegando che, nonostante non si attingerà al Pnrr, ma ad altri fondi statali, ci saranno comunque «scadenze», mentre la società Siv è stata invitata ad attivare «procedimenti tecnici e amministrativi per il rispetto delle milestone».
Con i vari ritardi accumulati, quindi, pur avendo recuperato qualcosa alla luce della «perizia di variante» e delle «modifiche tecniche per l’esecuzione degli scavi e delle relative opere provvisionali», la consegna slitterà dal luglio 2025 al «dicembre 2025».
Lucianaz «Vergognoso ritardo»
Infuriato il consigliere di Rassemblement Valdôtain.
«Le persone comuni non sono disposte a farsi incantare dalle parole, non amano essere prese in giro – esclama Lucianaz -. Come immagina il Governo di costruire un ospedale dal costo monstre non meglio identificato, quando in un anno e mezzo non è neanche riuscito a scavare un buco di 1300 metri quadrati? Siamo di fronte a una odiosa presa in giro. Il cantiere dell’ospedale è un ginepraio in cui anche i funzionari regionali fanno fatica a districarsi. Sono senza parole, questo ritardo è vergognoso».
(re.aostanews.it)